La torre di Cuti è crollata
LA TORRE DI CUTI
E così se ne va un altro pezzo di storia di Partinico. Secondo quanto è stato scritto e detto, il maltempo, le piogge e, questa volta non gli uomini hanno causato il crollo di buona parte della Torre di Cuti, una delle poche ancora in apparenti buone condizioni. Nel mio libro “Le torri del distretto” , pubblicato nel 1996 scrivevo: “ Sia il Villabianca che Stefano Marino riportano nei loro elenchi una torre chiamata “Passo di Conti”. Il Villabianca scrive: “Cuti molisce nel luogo appellato Conti, ricevendo l’acqua del suo lavoro dal fiume Finaita, dal nome volgato della Nocilla.” Quindi si può concludere che Cuti è il proprietario della torre che “molisce” nel passo di Conti, utizzando l’acqua del fiume Nocella. Scendendo dai Parrini, sulla via che va verso da dismessa stazione de Lo Zucco si trova, anzi si trovava questa torre quadrata, visibile anche dal ponte dell’autostrada, alta una decina di metri con un terrazzo, merli e feritoie, a custodia di un mulino di cui sono rimasti i ruderi. Nel 1973 il Naselli, uno studioso di antichi mulini, scriveva: “Uno di questi edifici è quello che le carte geografiche denominano Mulino di Cuti, composto da quattro ambienti ora privi di copertura, che costituivano i magazzini del grano, della farina e il locale della macina. Una torre, ancora oggi salda nella sua struttura, dava alloggio al mugnaio, il quale aveva la possibilità di predisporsi alla difesa in caso di pericolo”
L’intero manufatto è stato costruito nel 1600 , era uno dei tanti mulini alimentati dal fiume Nocella e funzionava ancora nel 1855, cioè quando Stefano Marino scrisse il suo libro “Partinico e suoi dintorni” . La torre era la sola struttura rimasta in piedi e quasi integra a testimoniare una tipologia architettonica del territorio partinicese, anche se sotto il ponte, ai bordi del fiume, c’è una discarica di materiali vari. Possiamo concludere che niente di tutto questo, compresa la scomparsa della Torre di Cerasella, al bivio verso Trappeto, della torre di Santa Katrini , a Mirto, e adesso della torre di Cuti sarebbe successo se ci fosse stata, da parte delle autorità competenti, un minimo di attenzione per la conservazione di questi reperti di storia locale.