22 febbraio 2012: Ricordo di Guido (S.V.)
Avevo sperato di poterlo ancora vedere al corteo del 9 maggio, confuso tra i partecipanti, senza striscione, senza esibizioni di presenza, con la sua inseparabile macchina fotografica, per documentare ancora i momenti della nostra vita, le nostre iniziative per Peppino. Quando m’informano che sta proprio male, vado a trovarlo all’ospedale.
«Smuoviti da questo letto, dobbiamo organizzare il 9 maggio».
Lo colgo nel vivo: cerca di balbettare qualcosa, mi tiene stretta la mano per alcuni minuti e avverto in quella stretta, a un tempo, la disperata voglia di rimanere arroccato alla vita e il dolore, la coscienza precisa del sentirsi venir meno, di essere arrivato alla fine della sua storia. Una storia cominciata negli anni Settanta, quando esponeva in piazza, in alcuni tabelloni, con le foto della speculazione edilizia a Calarossa, avviata anche per responsabilità di suo padre. Tutta la nostra generazione ha consumato rotture familiari, trovandosi a fare i conti con valori diversi da quelli dei nostri padri. Il padre di Guido, nipote del “Presidente della vittoria” Vittorio Emanuele Orlando, transitato dal Partito Liberale alla Democrazia Cristiana, aveva sfrattato il figlio e i componenti del gruppo OM da Palazzo D’Aumale, dove si stava avviando una bella esperienza di teatro d’impegno, dal forte significato politico.
Alcuni giovani del gruppo trovarono un punto d’incontro con il Circolo Musica e Cultura di Cinisi e successivamente con Radio Aut. In una delle poche fotografie scattate alla Radio vediamo Guido e Peppino quasi in un confronto tra le loro solitudini. Scomparso Peppino lo troviamo impegnato con altri a smontare il depistaggio delle indagini e nella continuazione dell’attività radiofonica sino al 1980. Fece parte del Gruppo Verde di Terrasini, assieme al fratello Ambrogio: eravamo una trentina di persone, ma riuscimmo a mettere in crisi l’intero sistema di potere del paese e a provocare le dimissioni del suo gruppo dirigente in gran parte democristiano.
In un altro ambiente Guido avrebbe avuto ben altre possibilità per valorizzare le sue grandi capacità di fotografo: sul sito «Colori di Sicilia», si trovano ancora alcune sue immagini che documentano angoli, gente, momenti, della nostra gente oggi diventate memoria del passato. Con Il sito www.peppinoimpastato.com abbiamo creato e portato avanti per un decennio un punto di riferimento, d’informazione e d’incontro della sinistra alternativa e dei giovani attratti dalla figura di Peppino. Cercava di andare oltre le divisioni interne, dicendo di stare con chi lavora, rifiutando di schierarsi e partecipando alle iniziative indipendentemente dalla loro provenienza. Ho continuato con lui il recupero della memoria di Peppino attraverso la sbobinatura e la pubblicazione delle trasmissioni di Radio Aut, assieme ad altri lavori di documentazione fotografica, come “Tre anni con Peppino”. Quando cominciò a star male, stava sbobinando le ultime trasmissioni di Radio Aut, “La Stangata” che sono rimaste dimenticate in un dvd, perché nessuno se n’è preso carico. Guido è stato anche il creatore e il direttore della collana “Fiori di campo”, dell’editore Ottavio Navarra, con cui abbiamo pubblicato le poesie di Peppino, un “Tributo a Felicia” e un prezioso documento sul progetto di creazione della prima radio libera italiana, “la Radio Dei poveri Cristi di Danilo Dolci” del 1970. Un uomo di una sensibilità eccezionale, di una dolcezza incredibile, di una coerenza lineare e limpida, di una professionalità e di una tecnica che appartiene solo ai maestri dell’immagine. Purtroppo il suo immenso patrimonio fotografico è rimasto chiuso nella sua stanza, nei suoi rullini, nel suo computer, esposto a furti, inondazioni e abbandono, in attesa che qualcuno se ne occupi mettendolo a disposizione della comunità come documento e momento storico.
Al mare, nella sua amata Calarossa, sono state affidate le sue ceneri.
Nota: E’ in preparazione e verrà fuori a breve un libro con le poesie e gli scritti di Guido e con diverse testimonianze. La foto è il retrocopertina. LA TESTIMONIANZA CHE PUBBLICO STA INVECE IN UNA NUOVISSIMA EDIZIONE DEL MIO LIBRO “CENTO PASSI ANCORA”