15 agosto tra ferragosto e Assunzione
Oggi si festeggia il laico Ferragosto, ovvero le Feriae Augusti istituite da Augusto, il cui nome è stato dato al mese, nel 18 a.C., per celebrare i raccolti, la fine dei principali lavori agricoli, e per godere di un periodo di riposo dopo le fatiche dei precedenti mesi. Ma il 15 agosto è la ricorrenza dell’Assunzione di Maria.
Non so se anch’io, nato in questo giorno, sarò assunto in cielo, cosa estremamente improbabile: in realtà non vorrei tenermi questo corpo, ormai pieno di acciacchi, ma vorrei che i miei 81 anni (81 primavere ed estati, 80 autunni e inverni) diventassero rami di un albero, che ogni foglia fosse un giorno e in ogni giorno ci fosse un ricordo, un fiore, un messaggio per tutti, scritto in quella foglia.
Quello dell’Assunzione è un dogma proclamato da Pio XII nel 1950, l’unica occasione in cui il papa ha fatto uso dell’altro dogma quello dell’infallibilità, proclamato nel 1870 da Pio IX che, a partire da quella data è pertanto diventato infallibile, assieme ai suoi successori, quando parlano “ex cathedra Petri”.
Prima di quella data si credeva nell’Assunzione per fede e per tradizione, perché di essa non si parla nel Nuovo Testamento, ma solo in alcuni scritti apocrifi di dubbia attribuzione. Le chiese protestanti (per esempio quella evangelica), ma anche quelle anglicane non credono nell’Assunzione di Maria, mentre gli ortodossi e gli armeni celebrano la “Dormizione di Maria”, ovvero Maria non sarebbe veramente morta, ma sarebbe soltanto caduta in un sonno profondo, dopodiché sarebbe stata assunta in cielo addormentata.
Prima curiosità: Un altro dogma proclamato cento anni prima, nel 1854, è quello dell’Immacolata Concezione, e poiché Maria, è stata concepita senza peccato l’8 dicembre, la sua nascita, che non è inspiegabilmente celebrata così come il Natale, cadrebbe l’8 settembre. Su questo dogma alcuni teologi, a partire da Hans Kung hanno avanzato serie riserve, non essendo possibile né conciliabile la verginità con il parto, almeno che in quel tempo non ci fosse già il parto cesareo, ma non risulta.
Seconda curiosità: con l’Assunzione si festeggia l’elevazione al cielo (non si sa in quale parte, comunque in paradiso,) del corpo fisico di Maria, quale anticipazione della resurrezione della carne che avverrà nel giorno del Giudizio Universale. E’ inevitabile pensare che un corpo fisico ha necessità biologiche e fisiologiche, problemi di invecchiamento, di peso, di fame, ecc. Qualche teologo si è inventato un “corpo glorificato” , cioè non soggetto alla relativizzazione spazio-temporale né alle leggi fisiche. Da tenere presente che, secondo il dogma, la Madonna, quando appare, secondo le testimonianze sinora conosciute, appare in carne ed ossa, e quindi può anche piangere.
Terza curiosità: quanto attendibili possono essere le fonti che ci parlano dell’Assunzione? Troviamo una prima narrazione in un testo del IV secolo, attribuito presumibilmente a Giuseppe D’Arimatea, dal titolo “ Il Transito della Beata Maria Vergine” ove si narra che la Madonna aveva chiesto al Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. La promessa fu mantenuta: “il secondo anno dopo l’Ascensione, Maria stava pregando quando le apparve l’angelo Gabriele. Teneva un ramo di palma e le disse: “Fra tre giorni sarà la tua assunzione”. La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d’Arimatea e altri discepoli del Signore e annunciò loro la sua morte……« Venuta la domenica, all’ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l’anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: “Come un giglio tra le spine, tale è la mia amata fra le fanciulle” – che tutti quelli che erano là presenti caddero sulle loro facce come caddero gli apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor, e per un’intera ora e mezza nessuno fu in grado di rialzarsi. Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l’anima della Beata Vergine Maria in un coro di salmi, inni e cantici dei cantici. E mentre la nube si elevava, tutta la terra tremò e in un solo istante tutti i Gerosolimitani videro chiaramente la morte della santa Maria……In quel momento Satana istigò gli abitanti di Gerusalemme che presero le armi e si diressero contro gli apostoli per ucciderli e impadronirsi del corpo della Vergine che volevano bruciare. Ma una cecità improvvisa impedì loro di attuare il proposito e finirono per sbattere contro le pareti. Gli apostoli fuggirono con il corpo della Madonna trasportandolo fino alla valle di Giosafat dove fu deposto in un sepolcro: in quell’istante – narra il Transito della Beata Maria Vergine – li avvolse una luce dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo fu assunto in cielo dagli angeli.
Anche San Giovanni Damasceno (676-749), teologo di origine araba, scrive:« Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio. » Le due narrazioni hanno troppi veli fantastici per essere credibili.
Carl Gustav Jung sostiene che la proclamazione del dogma è “l’evento più rilevante della storia del cristianesimo dai tempi della riforma”, in quanto configurerebbe “l’estensione simbolica della Trinità a una “quaternità” che si apre alla dimensione femminile e, quindi, alla totalità, ovvero a una completa spiegazione dell’essere, ovvero dell’universo ( vedi Riccardo Bernardini, “Jung a Eranos”, Franco Angeli, 2011). Credo che Jung abbia esagerato nella deificazione di Maria, alla quale si deve, non solo la “dulia”, cioè la venerazione dovuta ai santi, ma l’”iperdulia”, cioè una forma più intensa di venerazione, lontana dall’adorazione. La Trinità non è messa in discussione da Maria, che non è “madre di dio”, ma di Cristo suo figlio: tuttalpiù può essere “sposa di dio”.
Quarta curiosità: quella di Cristo è “ascensione”, perché egli sale al cielo con le sue forze di figlio di dio, per sistemarsi “ad desteram patris”. Quella di Maria è “assunzione”, perché essa è assunta, tirata su, “ad sumere” da Dio, perché non essendo essa dea, ma creatura mortale, non può “ascendere” con le sue forz. Lei siede a sinistra.
Quinta curiosità: Al momento sono cinque i corpi che vagano in cielo, uno è quello di Cristo, asceso alla presenza dei suoi discepoli, che siede “ad desteram patris”, (a destra del padre), uno è quello di Maria Assunta, che siede a sinistra, l’altro è quello del profeta Elia che, dopo avere scannato 450 sacerdoti di Baal e dopo altre peripezie, venne rapito in cielo con un carro di fuoco e con cavalli fiammeggianti (Libro dei Re), l’altro è il corpo del patriarca Enoch, vissuto 365 anni, padre di Matusalemme, vissuto 969 anni e considerato la persona più vecchia mai esistita, “Enoch camminò con Dio e non fu più perchè Dio lo aveva preso”: quindi venne rapito in cielo, come Elia e con Elia lotterà contro l’Anticristo nel giorno della seconda venuta di Cristo, cioè nel giorno del giudizio universale. Ultimo corpo è quello di San Giuseppe da Copertino protettore degli studenti, che aveva l’abitudine di lievitare, di alzarsi in volo, ma sulla cui ascensione non si è sicuri dal momento che i resti del suo corpo si trovano nella cattedrale di Osimo. In realtà ci sarebbe da aggiungere il filosofo Empedocle, che fu visto allontanarsi verso la cima dell’Etna e il cui corpo non venne più ritrovato: il poeta Hordelin risolve la questione in due versi: “Il grande Empedocle, quell’anima ardente, cadendo nell’Etna bruciò interamente”.
Di ascensioni è ricca anche la mitologia greca: la più famosa è quella di Ercole, che suo padre Zeus chiamò nell’Olimpo, (cioè lo rese dio), mentre bruciava dopo avere indossato la camicia di Nesso, ma c’è anche quella di Arianna, trasformata in costellazione. Altre storie nascondono lo stretto legame tra i miti dell’antichità e la grande capacità del cristianesimo di inglobarli, di “trasfigurarli” e di dar loro una nuova veste compatibile con le credenze religiose cristiane.
Sesta curiosità: a che età morì Maria? Dal Protovangelo di San Giacomo sappiamo che imparò a camminare a sei mesi, rimase nel tempio dall’età di tre anni fino al periodo della pubertà. Quando compì 14 anni il sommo sacerdote, decise di trovarle uno sposo e ordinò a tutti i celibi della casa di Davide di presentarsi al tempio con i loro bastoni in attesa di un prodigio divino che decidesse l’assegnazione: quando Giuseppe prese il suo bastone venne fuori una colomba e il Sommo Sacerdote interpetrò il fatto come un messaggio divino, decidendo l’assegnazione. Secondo altre versioni pare che il bastone di Giuseppe fosse di colpo fiorito.
Nel suo vangelo (apocrifo) San Bartolomeo scrive che nel tempio di Gerusalemme, dopo che fu assegnata a Giuseppe, Maria ricevette una prima annunciazione con questo messaggio: «Gioisci, o piena di grazia e vaso di elezione… Ancora tre anni e ti manderò la mia parola; tu concepirai un figlio per mezzo del quale sarà salvata tutta la creazione. Tu sarai il calice del mondo. Pace a te, mia diletta”. Quindi, Maria è assegnata a Giuseppe a 14 anni, Dio le dice che devono passare ancora tre anni per il nuovo annuncio, e sono 17, un anno circa , a partire dal 25 marzo, data della seconda annunciazione, si stima la durata della gravidanza, finita a Natale, il 25-12, e siamo a 18, cui bisogna aggiungere i 33 anni della vita di Cristo, e siamo a 51 . Secondo quanto scritto da Giuseppe D’Arimatea, essa fu assunta “il secondo anno dopo l’Ascensione,” quindi a 53 anni.