Presentato un libro su Vittorio Orlando

“Vittorio Orlando: una biografia quasi un romanzo” al Gonzaga di Palermo

Domenica 14 Febbraio 2016, alle 17:15, presso l’Auditorium dell’Istituto Gonzaga in Via Piersanti Mattarella 42, è stato presentato il libro sull’imprenditore, naturalista e amministratore “Vittorio Emanuele Orlando una biografia quasi un romanzo” di Vittorio Di Simone, Edizioni Danuas.
Vittorio Orlando , il protagonista del libro di Vittorio Di Simone, era figlio di Carlo Orlando, patriota al seguito di Gabriele D’Annunzio nell’impresa di Fiume  e nipote di Vittorio Emanuele Orlando, Presidente del Consiglio e quattro volte Ministro dell’Italia liberale.
Vittorio Orlando, da poco scomparso,  è stato un personaggio dalle multiformi attività che spaziano dalla politica, all’imprenditoria di successo, alla cultura, lo sport; visse il mito del successo e contribuì alla sua posterità per merito delle sue idee che gli permisero di essere creativo al massimo, avvezzo a fare squadre, a pianificare, così accadde nel campo assicurativo (con le Assicurazioni Generali e la Ditta Ambrogio Castellano), in politica, nello sport, nel campo delle scienze naturali. E’ stato segretario regionale del WWF, naturalista e malacologo, ricercatore di livello mondiale, scrittore e saggista. Vantò la collezione di uccelli tra le più importanti d’Europa (ereditata dal padre Carlo) formata da 6.000 esemplari e la collazione di malacologia con oltre 25.0000 lotti, esposti al Museo Regionale di Storia Naturale di Terrasini che contribuì a fondare dopo estenuanti battaglie condotte sui tavoli della politica. Vittorio Orlando è stato quattro volte Sindaco di Terrasini, eletto in tempi diversi nelle liste della Democrazia Cristiana. Fu sportivo convinto, antesignano e presidente dell’Associazione ex alunni del Gonzaga che negli anni ’40 e primi anni’50 si distinse in cinque discipline: pallavolo, pallacanestro, atletica leggera, nuoto e pallanuoto.
E’ stato presidente e fondatore della S.S. Assicurazioni Generali di atletica leggera, che nel 1958, conquistò: il titolo di campione d’Italia nella staffetta 4X400 con Bommarito, Puleo, Lo Grasso, Scavo, e, partecipò con Pino Bommarito ai Giochi Olimpici di Roma ’60. Come pilota automobilistico partecipò a un Giro di Sicilia (1953) a quattro edizioni della Targa Florio (1965, 1966, 1967,1968). Sponsorizzò la squadra di pallamano del Gonzaga partecipante al campionato di serie B. “Che si può dire del proprio padre, del suo profilo, della sua vita, del suo valore, per lasciarne una testimonianza d’amore a futura memoria? – dice nella prefazione il figlio Ambrogio, stimato gastroenterologo – Lui subì l’interferenza della sua grande passione e per questo motivo passò la sua vita a lavorare, a pensare, a creare, con la sua capacità di cogliere la radice dei problemi senza mai mancare ai suoi doveri di padre e marito.
Egli fu sportivo e pluriatleta praticante, il presidente di più società sportive, il pilota di auto da corsa, fece l’assicuratore, l’imprenditore, fondò varie società e imprese assicurative in Italia e all’estero, come la Sicurtransport, la Progress Insurance e l’Orlando Assicurazioni. Volle e fondò il Sindacato Nazionale degli Agenti assicurativi. Fu presidente del WWF in Sicilia e della Società Siciliana di Scienze Naturali, naturalista, ornitologo e si occupò prevalentemente di malacologia. Fu ricercatore e collezionista meticoloso. Percorse le vie del mondo alla ricerca spasmodica di esemplari, conchiglie, uccelli, coleotteri, orchidee, cactus, e varie furono le sue pubblicazioni scientifiche a riguardo e le collaborazioni con l’Università degli Studi di Palermo, in particolare con l’Istituto di Zoologia. Auguro che l’iniziativa del libro possa servire da pungolo a chi ha la competenza di vertice nella gestione del Museo Regionale di Storia Naturale di Terrasini – continua Ambrogio Orlando – che mio padre prefigurò quale grande struttura rappresentativa di speranza, fonte di ispirazione e di crescita culturale per i giovani, le future generazioni, Terrasini, la Sicilia e l’Italia. Va messo alla prova il coraggio politico-amministrativo della Regione Siciliana perché ottemperi ai suoi doveri istituzionali, in un quadro d’azione da sviluppare, in un terreno già arato, ma che purtroppo non ha prodotto i suoi frutti, così come li aveva previsti mio padre, per palese disimpegno e mancanza di progettualità.
Sarà indispensabile ricostruire il rapporto interrotto con le istituzioni politiche, culturali e scientifiche del territorio siciliano e, impegnarsi ad istituire la “Fondazione Orlando” con gli scopi di collaborare con la Regione, l’Università ed il Comune di Terrasini ed aprire un dibattito serio e sereno su l’idea di rilancio del Museo secondo quelle linee guida tracciate da lui”.
Antonio Catalfio

Vittorio Orlando

Vittorio Orlando

NOTA: All’articolo di Antonio Catalfio voglio aggiungere solo l’allarme che ieri è stato lanciato dai principali rappresentanti dei naturalisti siciliani circa un accorpamento, che ormai sembra quasi deciso dalla Regione, del Museo di Terrasini, dove archeologia, storia, biologia ed etno-antropologia hanno una splendida sintesi, con il Museo d’Arte Moderna di Palermo, scelta che comporterebbe una declassazione dello stesso museo e un corpo unico di due realtà che tra loro non hanno nessun contatto.

Vittorio Orlando è stato un personaggio complesso e le sue scelte politiche non sono state prive di contraddizioni. Quello di cui bisogna dargli atto è di avere educato i figli ad una totale apertura di idee, al punto da essere, in certe occasioni, anche contestato da essi. E’ il caso di ricordare la bella figura di Guido Orlando, uno dei compagni più vicini a Peppino Impastato, dotato di eccezionali capacità di fotografo e poeta, di cui in questi giorni ricorre l’anniversario della morte, e di Ambrogio Orlando che che, attraverso il Gruppo Verde, riuscì a mettere in crisi tutto il vecchio apparato politico di Terrasini, di cui suo padre era stato una delle figure di spicco. Negli ultimi anni continuò un suo interiore percorso politico accostandosi alle idee dei figli e condividendone le scelte che, in diversi aspetti erano ben lontane dalla sua formazione politica liberale da cui era partito. Proprio questa capacità di riflettere su se stesso, di leggere le trasformazioni della società attraverso l’occhio dei figli e di sapersi adeguare ad esse, a  parte i suoi indiscussi meriti di naturalista, di ambientalista, di imprenditore,  lo rende una persona degna di essere ricordata, così come è stato fatto ieri, attraverso la voce di tante persone che gli sono state vicine e attraverso  il libro che racconta i passaggi di una vita ricca di esperienze, di contatti, di risultati positivi. (Salvo Vitale)

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