L’economia mafiosa
Ho ripescato una mia nota del 2009 e mi pare di averla scritta oggi.
Mafia, un’impresa da 130 miliardi di euro
Si concentra soprattutto sull’industria del divertimento e della ristorazione; gestisce autosaloni; opera sullo sfondo delle compravendite dei diritti sportivi; regola le forniture di materiali, su piano nazionale e regionale; è presente nel settore della moda. E’ questo il core business della ‘Impresa Mafia’, una vera e propria holding company con un fatturato complessivo di circa 130 miliardi di euro e un utile che sfiora i 70 miliardi. E’ quanto emerge dall’undicesimo Rapporto Confesercenti “Le mani della criminalità sulle imprese”. Sono proprio gli imprenditori italiani a sovvenzionare la mafia, versando ogni giorno, nelle sue casse sotto forma di ricatto, tangenti e pizzo, 250 milioni di euro: 10 milioni l’ora, 160 mila euro al minuto. Il solo “ramo commerciale” della criminalità mafiosa produce introiti per 92 miliardi di euro, pari al 6% del Pil nazionale. Ed è il ramo che incide più direttamente sul mondo dell’impresa, perché lo priva sistematicamente di parti consistenti di fondi da destinare agli investimenti e allo sviluppo delle attività: 9 miliardi di euro sono gli introiti derivanti da racket e usura, settore quest’ultimo in forte crescita. Aumentano a oltre 180 mila, infatti, gli imprenditori colpiti e sale la media del capitale prestato. Mentre appalti e forniture pesano, nel bilancio della Mafia Spa, per 6,50 miliardi di euro. Al primo posto delle voci iscritte all’attivo vi sono comunque i traffici illeciti, con 62,80 miliardi di euro, di cui solo 59 miliardi provengono dal commercio di droga. Poi 6,30 miliardi dalla contraffazione, oltre 2 miliardi da giochi e scommesse, e altri 2 miliardi dall’abusivismo. Un mercato emergente è inoltre quello delle ecomafie, che pesa per 16 miliardi di euro. Marginale, invece, il giro della prostituzione che frutta solo 0,60 miliardi. Il totale complessivo è di 130 miliardi di fatturato, da cui vanno però sottratti 60 miliardi di euro di passività, per stipendi di capi, affiliati, detenuti e latitanti. E, come una vera impresa, la mafia destina agli investimenti 30 miliardi di euro, di cui 22,50 miliardi arrivano dalle attività finalizzate al riciclaggio del denaro sporco. La Mafia Spa, secondo il rapporto di Confesercenti, mantiene inalterata la sua forza e la sua struttura radicata nel territorio, nonostante i colpi assestati dall’azione coordinata delle forze dell’ordine e della magistratura. Nella corruzione la mafia investe 3,8 miliardi di euro. (alcuni dati sono tratti da Rapporto Confesercenti 2009)