Tra Crema e Cremona in giro con Peppino
Due giorni densi d’incontri in una zona dove, sino a qualche anno fa la mafia sembrava l’identità di un altro pianeta, mentre adesso si va scoprendo la sua presenza, come testimoniato da una pubblicazione dell’ARCI Cremona “La mafia all’ombra del Torrazzo”. Il primo incontro con gli studenti delle scuole superiori di Cremona si è svolto al Palazzo Cittànova, in un grande salone di oltre 500 posti. Molti ragazzi avevano fatto a scuola un minimo di percorso di preparazione e conoscevano il film “I cento passi”, per cui non è stato difficile avviare con loro un dialogo, dopo l’inevitabile prolusione per coniugare memoria, impegno, percorsi di legalità, strumenti della comunicazione, stimoli alla partecipazione civile e politica- Alcune domande sono scese sul personale, del tipo “ha avuto mai paura?” , “ha ricevuto minacce?”, rispetto ad altre più impegnate, del tipo “che cosa è cambiato a Cinisi dopo le vostre lotte?” “come agisce la mafia oggi?”. L’attenzione è durata circa due ore, cosa, non facile, ed è stata evidente la voglia, da parte di alcuni, di voler conoscere meglio la storia di Peppino e la creatività della sua lotta politica.
Siamo andati a pranzare presso una struttura ARCI, sulle rive del Po, dove è stato possibile assaggiare fagioli cucinati all’uccelletto misti a una particolare pasta, assieme ad altre salumerie e formaggi tipici.
Nel pomeriggio incontro al circolo Arci di Soresina, un paese noto per la produzione del latte, dove ho fatto un lungo escursus sulle scelte exstra-parlamentari che hanno caratterizzato gli anni ’60 e sull’impegno dei movimenti di allora a intervenire nel sociale senza particolari assistenze di partiti pronti a strumentalizzare a proprio vantaggio qualsiasi personaggio e qualsiasi argomento. Alla fine le donne hanno tutte portato qualcosa e si è chiusa la serata con quella sana voglia di incontrarsi e parlare che altrove sembra essere diventata sempre più rara. Anche a Crema la mattinata è stata riservata alle scuole, presenti presso l’istituto Galilei. Il pubblico era più ristretto ed è stato possibile soffermarsi sui temi della legalità, con un particolare risalto alla figura di Felicia Inpastato e alla sua lunga ricerca di verità durata 24 anni.
L’incontro pomeridiano al circolo Arci Ombriano di Crema è stato forse il più toccante, nel senso che vi hanno partecipato giovani e meno giovani, ma tutti con forti motivazioni ideologiche, legate soprattutto a scelte d’impegno e d’ idee ben lontane dall’attuale linea “morbida” e diluita d’opportunità personali cdell’attuale P.D. Ho riscoperto assieme a queste persone il piacere di sentire ancora la parola “compagno” e di scoprire che esistono ancora fermenti di voglia di lotta e di mobilitazione alla ricerca di vie nuove, nel generale disimpegno che sta caratterizzando questa fase storica. Ho proiettato un video da me preparato, con immagini sulla vita di Peppino e sull’eredità da lui lasciata, a corredo del mio libro che andavo a presentare: “Era di passaggio”.
Dovunque sono presenti i segni della crisi rilevabili attraverso la chiusura di fabbriche, aziende, imprese e ovunque sono presenti strutture inutili , costruite senza criterio o solamente per poter lucrare sui fondi che la comunità ha stanziato. Diversamente dal sud l’agricoltura ancora resiste bene, la pianura padana favorisce, assieme alla disponibilità d’acqua, una serie di culture che riescono a dare qualche segnale di ripresa. Ma anche qua bisogna considerare che la società contadina di un tempo è ormai definitivamente tramontata e che ci si muove privilegiando la quantità e la catena di distribuzione di massa, lasciando in fondo alla scala del guadagno la forza lavoro che è l’elemento primo della produzione. Per il resto esplosione violenta della primavera