A Torre Artale il 2 dicembre incontro sul tema “Antimafia?” Stato di diritto
Si terrà giorno 2 dicembre, a partire dalle ore 10, a Trabia, presso l’ìhotel residence Torre Artale un convegno, ma più correttamente un incontro di riflessione sul tema “Antimafia? Stato di diritto”. L’incontro è aperto a tutti ed è organizzato dal Partito Radicale, che è presente attraverso due relatori, Rita Bernardini e Sergio D’Elia. Saranno presenti anche imprenditori che sono stati oggetto delle misure di prevenzione, particolarmente nel periodo della gestione Saguto, ma parteciperanno anche diversi avvocati, assieme ad Elisabetta Zamparutti, componente del Comitato Prevenzione tortura del Consiglio d’Europa.
Sin dal momento della sua organizzazione, come spesso succede negli ambienti dell’Antimafia di facciata, si sono cominciate a diffondere false notizie, del tipo che si tratterà di un incontro di mafiosi che vogliono cercare di riprendersi i beni loro sequestrati o confiscati o di gente che vuole l’abolizione della legge Rognoni La Torre, o di altra gente cui non piacciono le misure antimafia indicate nell’ultimo codice. Nella patria delle bufale e delle fack news tutto è possibile. Ma le intenzioni di questi presunti “puristi dell’antimafia “ sono più sottili, ovvero stendere attorno all’iniziativa il solito cerchio di chiusura fatto di fango, in modo da non darle e non farle dare importanza ed evitare nello stesso tempo che vi partecipi qualcuno che possa darle significato e prestigio. Obiettivo parzialmente riuscito, perché,per quel che se ne sa, non ci sono magistrati che vi partecipano o che hanno trovato il coraggio di parteciparvi.
L’iniziativa vuole essere un momento di riflessione su dove va oggi l’antimafia, sulle norme del cosiddetto Codice Antimafia recentemente approvato dal Parlamento, ma soprattutto sulla legittimità costituzionale della legge sulle misure di prevenzione, che consente, di aggredire i patrimoni sulla base del sospetto del giudice e sulla divaricazione tra il procedimento penale e quello di prevenzione, che non si incontrano e che pertanto consentono il sequestro preventivo nonostante l’assoluzione di colui che lo ha subito e il suo totale proscioglimento dalle accuse di associazione mafiosa. Tale divaricazione, unica in Europa, e tale grande potere dato ai giudici ha determinato il nascere di casi come quello del “Sistema Saguto”, e l’affermarsi di un sistema di stile inquisitorio, che è stato messo in discussione anche da diverse sentenze della corte Europea e dalle osservazioni di noti giuristi.
La redazione di Telejato ha deciso di partecipare all’iniziativa, dal momento che da anni ha sollevato questi temi e questi problemi e che è stata anche un punto di riferimento per gli imprenditori vittime di questo sistema. Ove a qualcuno venisse la balorda idea che la presenza di Pino Maniaci e di Salvo Vitale possa “legittimare” l’iniziativa e avallare nascoste rivalse mafiose, costui può stare tranquillo: mafiosi, amici dei mafiosi, sapientoni, puristi dell’antimafia forcaiola, affarista, di parata, e giornalisti lecchini sono pregati di non avvicinarsi, quel giorno a Torre Artale, di starsene alla larga e di sputare il loro veleno tra di loro.
La scelta della sede è opportuna, poiché Torre Artale è stata sottoposta da anni ad amministrazione giudiziaria e ancora oggi non è stata interamente “liberata”