Come si distruggono i lavoratori e la scuola
Dopo il lungo e drammatico esodo degli insegnanti passati di ruolo e sbattuti molto lontano dalla propria terra, si sta presentando un caso forse più triste e più vergognoso, quello di alcuni precari della scuola che, dopo anni di servizio e dopo avere acquisito, nel tempo, particolari competenze, si sono visti sbattuti, con la nomina in ruolo, in sedi diverse e lontane da quelle in cui da sempre hanno lavorato, con funzioni diverse e addirittura con lo stipendio dimezzato. Il dramma è espresso bene in questa parte di una lettera scritta da una di questi “disperati”:
“ Di solito quando uno passa di ruolo è contento di aver raggiunto una posizione lavorativa più stabile e migliore dal punto di vista economico. La mia situazione, così come quella di mio marito e di altri 785 disperati come noi ,dopo 27 anni di precariato, invece con il passaggio di ruolo è peggiorata, metà ore lavorative che apportano scompiglio negli uffici poiché non si riesce a portare avanti nel migliore dei modi i servizi, uno stipendio di € 677,55 dopo che per 18 anni è stato €1134,00, trasferiti in uno Istituto scolastico distante dal comune di residenza (quindi spese di viaggio)”
Io non so a chi vengano in testa queste brillanti idee, consumate sulla pelle dei lavoratori precari, non so quanto umano e onesto sia far pagare la “sicurezza” del ruolo con il cambio di sede e il dimezzamento dello stipendio, non so cosa facciano i sindacati in tutto questo e cosa fanno gli attuali “responsabili politici” che hanno promesso di porre un riparo alle ingiustizie del passato.