La minchiata

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Breve nota sul significato del termine  “minchiata” e sul suo utilizzo. La parola  “minchiata” deriva da “minchia”, vocabolo siciliano che indica espressamente l’organo sessuale maschile.  Si noti che la parola è al femminile e indica l’organo maschile, mentre la parola “sticchiu” è maschile, ma indica l’organo femminile. Il termine è  polivalente, cioè si presta a una serie di significati collaterali che, in linea di massima sono gli stessi di quelli dell’italiano “cazzo”. Si usa come espressione di meraviglia, di stupore: “Miinchiaaa” e il prolungamento della prima “i” e/o della “a” finale è proporzionale all’intensità dello stupore. Ma il termine può essere usato anche nel significato contrario di delusione e persino di disgusto: “Minchia”,per dire “Che tristezza, che schifo!”. Altro uso frequente è quello di “cosa”, ma di cosa sbagliata: “Chi minchia fai!!”, “Chi minchia vuoi?”. Tipica l’imprecazione ‘Non mi rompere, non mi scassare, non mi sgangare  a minchia”. Non è semplice ipotizzare un “rompimento” dell’organo, che non è un osso, ma un muscolo, Lo “sgangamento” lascia intuire qualche possibilità nella capacità tutta femminile di “giocare” con l’organo sino a farlo piegare, ma non rompere. La “minchiata” è letteralmente il “colpo di minchia”, ma inteso, generalmente, nella sua accezione negativa, nel senso di fesseria, balla, idiozia stupidaggine: può essere dato al buio, e in questo caso abbiamo una “minchiata orba”, una minchiata totale così buia da non offrire altre prospettive, se non quella di essere una minchiata piena, che sta anche per grossa stupidaggine. Il colpo di minchia  ma può anche essere dato male, e in questo caso abbiamo una “malaminchiata”, che è un termine offensivo per indicare un imbecille, uno stupido, una cosa inutile, insomma uno nato a causa di un colpo di “minchia” sbagliato. Una minchiata geniale e degna di passare alla storia, è quella raccontata da Benigni, dal titolo “L’errore di Donna Rosa”

“Se quella notte, per divin consiglio,

la donna Rosa, concependo Silvio,

avesse dato ad un uomo di Milano

invece della topa il deretano

l’avrebbe preso in culo quella sera

sol Donna Rosa e non l’ltalia intera.”

Si può notare che il senso positivo del termine si è perso: il “colpo di minchia” dato in maniera corretta, giusto, la “buona minchiata”, quella che va dritta al bersaglio, non è presa nella giusta considerazione, forse perché fagocitata dalla sua normalità. La minchiata giusta, quella che è frutto di un momento di riflessione, che colpisce il bersaglio con scientifica precisione, è un ossimoro, non esiste, altrimenti non sarebbe più minchiata.

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