Fascisti ieri, oggi, domani
Ieri
Mussolini, parlando all’ambasciatore Ludwig ebbe a dire: “Un secondo fascismo non potrà più nascere. Quando una pietra si sposta sotto, alla luce, restano solo i vermi”. Sicuramente il duce non poteva trovare una definizione migliore per tutti coloro che oggi scimmiottano la sua figura e i suoi simboli. In realtà dovremmo valutare se “la storia si ripete”, se esistono “corsi e ricorsi”, se ci sono costanti immutabili nella psiche umana, oppure se lo storia è un susseguirsi di eventi sempre diversi e nuovi, in continua evoluzione, con uomini con identità e formazioni diverse, anche con tutti i riferimenti alle vicende passate. E’ certo che il fascismo di cento anni fa non può tornare, ma nessuno può escludere in partenza l’avvento di situazioni come quelle intuite e raccontate da Orwell in “1984”, naturalmente aggiornate con l’evoluzione delle scoperte scientifiche e delle tecniche politiche di controllo e conquista del consenso.
Oggi
C’è una notevole differenza tra il distacco con cui Mattarella e Draghi vedono e giudicano gli eventi di questi giorni e le drammatizzazioni dei giornalisti e dei politici, pronti a qualsiasi volo di fantasia, pur di prospettare scenari di crisi, difficoltà governative, tragedie immaginarie, instabilità, precarietà, conflittualità incertezza. Addirittura dai settori più oltranzisti di destra e sinistra si parla di colpi di stato, di dittatura in atto o imminente, di cancellazione della democrazia, di fascismo governativo, nel tentativo di occultare o vanificare il significato autentico del fascismo e le bravate dei gruppi che ad esso fanno riferimento. E’ il caso di parlarsi chiaro: se ci fosse stato uno stato fascista le manifestazioni di sabato scorso non si sarebbero nemmeno svolte e i guerrierini denunciati per le loro bravate sarebbero molti, ma molti di più, come lo erano sia in piazza, sia nell’assalto alla CGIL. Se ci fosse stato uno stato fascista i cosiddetti no-vax non avrebbero aperto bocca e sarebbero stati licenziati e mandati a cercare funghi nei boschi. E se ci fossero i nazisti questi campioni del dissenso, invece di avere tutta la libertà e la possibilità di protestare, sarebbero stati internati nei campi di concentramento. Quindi non scherziamo con la democrazia e teniamocela forte, rispetto a tutte le insidie da cui deve difendersi. Idem dicasi di certi affrettati giudizi sulla CGIL che non c’è: non è il momento di polemiche o condanne, ma il momento di schierarsi a difesa del sindacato offeso senza esitazioni. Starei anche attento a schierarsi a difesa dei lavoratori in lotta contro il green pass: le lotte per il lavoro sono ben altra cosa, significano richieste salariali, sicurezza, garanzie di rispetto della propria condizione umana. A mio parere, in termini pratici, è un falso problema anche la richiesta di scioglimento di Forza Nuova, tanto, i suoi aderenti troverebbero subito ospitalità a Casa Pound: non si può comunque ignorare il significato politico di una tale decisione e stupisce che Draghi prenda tempo per pensarci: cosa c’è da pensare?
Domani
A coloro che paventano l’avvento di un nuovo fascismo dico solo che si tratta di una paura pienamente giustificata: tra qualche anno si andrà a votare e, stando alla capacità, da una parte, del centrodestra di coagularsi o accordarsi per la conquista del potere, dall’altra alla caratteristica storica e irreversibile della sinistra di dividersi, farsi male, cercare il nemico al proprio interno e non nei padroni della ricchezza, quando vedremo La Meloni e Salvini alla guida del governo il periodo di Draghi ci sembrerà come l’età dell’oro. Non oso pensare come qualche anno basterà per l’arretramento di conquiste sociali e civili ottenute con secoli di lotta. Quindi attenti a sparare stupidaggini o a lasciarsi andare a voli pindarici senza adeguate conoscenze storiche e politiche.