Pupi e pupari (Salvo Vitale)

s-l1600
 Ho rivisto questi miei versi scritti nel 2018, rielaborandoli alla luce dell’attuale momento politico. Abbastanza chiaro il riferimento alla regina che governa e ai suoi sgherri in camicia nera. Forse un po’ velleitaristico  il verso finale sull’organizzazione di una resistenza che possa far fuori gli attuali “signori”: al momento, all’orizzonte, non si vede granchè.

Tutto ciò che sembra vero
non necessita d’evidenza:
è giorno ed è notte, alba e tramonto
per i cervelli in fuga dai tombini,
ma ecco, imbrigliato da segnali,
nel porto del davanzale entra il trealberi,
vele flosce, forte odore di sentina;
i notabili col cappello in mano
aspettano lo sbarco della regina nuda,
è stata curata dalla scabbia
con rimedi da cerusico,
polvere di feci, tritato di calli,
licheni di palude mefitica
e un pizzico di peperoncino;
alza il braccio destro per il saluto;
accolto da ovazioni scende un barile
carico dello sperma dei marinai
per altre rigenerazioni,
il mozzo porta alla luce una pianta esotica,

sul più bello ecco, arriva la notizia,
è un generale fuggifuggi:
i bambini, riuniti a convegno,
hanno deciso di abolire l’asilo,
i ragazzi i compiti, i sudditi gli ordini,
le donne il marito padre,
cristiani già sistemati in paradiso
hanno sostituito al crocifisso il risorto,
tifosi snobbano i campioni pagati,
consumatori annusano i falsi sconti,
imbecilli si sforzano di pensare,
del sogno non c’è più bisogno,
nell’aere lattiginoso e frizzante
si diffonde un rumore di peti
e un magico profumo di gelsomino
imbevuto di risate.

Intanto in un anfratto di fogna
bounty killer fascisti sorseggiano un whisky,
vomito, piscio e odore di stapelia,
prima della caccia al compagno,
convocati per decidere sul già deciso,
riuniti nel cenacolo che fu dei filosofi
alla fine, con voto unanime,
i maestri-ministri decretano e sentenziano:
il ribaltamento dei vincoli
a tutela delle sopravvivenze
serve solo ad aumentare il tasso di mortalità,
non c’è gusto senza altrui sofferenze,
non morte senza vita né pace senza guerra.
Che tutto si ricomponga.
Sistemare, credere, obbedire, pugnare.
E finisce tra lacrime e seghe,
balordi sghignazzi e deficienti spiegazioni,
inusuali accoppiamenti e nuove interiezioni,
invero rancidi insaccati del tempo che fu.
Chi ci aveva creduto è rimasto confuso.

Poche concessioni:
la stanza da letto in disordine,
dove è ammessa qualsiasi perversione,
l’aereo degli ubriachi per vacanze low cost,
un prato tosato per il week end,
teoria di scoiattoli per ogni primavera,
gossip a iosa per i nudi dei vip,
sfilate di moda tra casual e kitch,
better per ogni tipo di scommesse,
frutti dell’albero delle illusioni,
scollamenti della personalità,
taglio delle radici.

Finita la rivolta dei pupi,
seguita la rivincita dei pupari.
Vieni con me, nasconditi,
rischiamo di perderci
nel deserto del non ritorno.
Il progetto di significare
tutto ciò che non significa
per il momento si è rivelato vincente,
la clonazione è legge, è un campo minato
questa disseminazione di trappole del vuoto,
dove pochi vaccinati, sopravvissuti, isolati,
continuano a ripetersi senza convinzione
che bisogna tener duro, non può finire così.

Hanno già riparato l’ultima maglia
nella rete del conformismo,
proibito girovagare nel parco delle idee.
Non è previsto l’imprevisto.
Sulla conclusione del dio assente
è calato l’interdetto.
Su tutta linea. Loro ci credono.
Non lo sanno, ma hanno i giorni contati.

Pubblicato su Antimafia Duemila il 9.11.2022

 

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