A Palermo, Moni Ovadia con EmmausL’appuntamento è l’1 febbraio alle 16,30 al padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo che ospita il mercato solidale dell’usato promosso daEmmaus, dove con Moni Ovadia, testimonial della campagna MISERIA LADRA, dialogheremo sulle emergenze attuali legate alle mancanze di diritti umani, di pace, di mobilità, alle crisi nel mediterraneo, alle cause delle guerre e delle diseguaglianze.

Interverranno anche: Fulvio Vassallo Paleologo avvocato, attivista, esperto di diritto d’asilo; Gregorio Porcaro Coordinatore di Libera in Sicilia; Adham Darawsha Presidente della Consulta delle Culture al Comune di Palermo; Nicola Teresi Presidente Emmaus Palermo e Referente Campagna Miseria Ladra;
Sarà anche l’occasione per ricordare l’anniversario del famoso discorso in radio dell’Abbè Pierre, fondatore di Emmaus, del 1 febbraio 1954 grazie al quale partì “l’insurrezione della bontà” da parte dei cittadini francesi a Parigi e in molte altre città della Francia.

 CAMPAGNA MISERIA LADRA:
La crisi per molti è una condanna, per altri è una occasione. Le mafie hanno trovato inedite sponde nella società dell’io, nel suo diffuso analfabetismo etico. Oggi sono sempre più evidenti i favori indiretti alle mafie, mafie che sono forti in una società diseguale e culturalmente depressa e con una politica debole. Il dossier “Miseria Ladra”, presentato a fine giugno a Senigallia, raccoglie numeri e storie che rivelano un Paese fragile, povero, segnato dalla disoccupazione e dalla disuguaglianza sociale.

LE PROPOSTE:
La costruzione dell’uguaglianza e della giustizia sociale è compito della politica nel senso più vasto del termine: quella formale di chi amministra e quella informale chi ci chiama in causa tutti come cittadini responsabili.

La povertà dovrebbe essere illegale nel nostro Paese. La crisi per molti è una condanna, per altri è un’occasione.Le mafie hanno trovato inedite sponde nella società dell’io, nel suo diffuso analfabetismo etico.Oggi sempre più evidenti i favori indiretti alle mafie che sono forti in una società diseguale e culturalmente depressa e con una politica debole.