A PEPPINO IMPASTATO IN RISPOSTA ALLA SUA ULTIMA (Nicola Lo Bianco)

204 Peppino 1977 2

 

204 Peppino 1977 2

Caro Peppino,

ti mando questi scherzevoli mottetti

in risposta alla tua ultima

dove però ci sono quattro parole tristi

quando mi scrivi che forse però…,

eh no, Peppino,ascoltami bene,

fammi questo favore, credimi,

qui stiamo tutti bene,

non ci credere a questo tragediatore

che ti viene a raccontare frottole,

la verità è,

dal giorno che,

da quando tu,

dopo il fatto di,

tutti abbiamo cambiato senso e sentimento,

tutti ti dico, Peppino, credimi,

non mi fare disperare,

allegro devi stare.

 

Ti dico la verità,

non ci credere,

è l’ultima bugia dei soliti sciacalli,

di quelli che sempre ci sono

questi imbroglioni che lo fanno apposta

per darti cruccio e pena,

che poi loro lo sanno che ti metti a pensare

e scrivi parole crudeli che fanno star male:

tutto per nulla, dunque?

 

No, Peppino, non è vero

che un liquame schifoso di parole,

zucchero e menzogna,

cola dall’alto in basso,

non è vero che pozze di sangue

presidiano le nostre case

nafta e sterco tracciano un campo minato,

non è vero,

se vuoi ti faccio un esempio,

per farti un esempio,

te lo figuri,

l’ultimo dei mafiosi,

fammi un sorriso, Peppino,

fa lo stalliere,

per carità e misericordia ci leva la merda,

vale a dire pulisce il culo ai signori cavalli,

tiene la stalla pulita,

frequenta non più delinquenti,

ma eletti individui d’alto rango.

Ne vuoi più?

Ora mi credi, Peppino?

Tutto a posto.

Se vuoi puoi tornare,

magari non subito,

dacci il tempo almeno

di sistemare qualche altra piccola cosa,

cosa di poco conto,

che non vale la pena nemmeno di dirti,

una sciocchezza,

che sempre si sa, quaggiù,

in questa nostra vita,

si sa, ci sono sciocchezze.

Che vuoi, siamo fatti così,

noi che viviamo vogliamo tutto a puntino,

bello pulito, ordinato,

noi siciliani, lo sai,

vogliamo fare bella figura

quando aspettiamo un ospite,

soprattutto dal cielo e di molto onore,

con musiche, canti e balli

e mettici pure qualche poesia di grande babbìo:

dopo una giornata di fatica tutto gira alla fine,

per il verso giusto,

comprese le cose mancine,

perciò siamo qui, Peppino, ad aspettarti

A presto

 

Palermo  24-5-2001      Nicola Lo Bianco

 

 

Questa lettera scritta da Nicola Lo Bianco, raffinato poeta e docente di letteratura italiana, è stata pubblicata  nel 2008 nel libro da me curato, di poesie “Peppino è vivo” (Edizioni EGA). Nella foto un’immagine poco nota di Peppino

 

Seguimi su Facebook