Arrestato ancora Gaspare Ofria, nipote acquisito del boss Gaetano Badalamenti
Nuovo arresto per Gaspare Ofria, nipote acquisito del boss Gaetano Badalamenti
Il progetto Wanted, promosso dalla polizia, si occupa della ricerca e cattura di latitanti di elevato spessore, condannati a notevoli pene detentive, in collaborazione con le polizie estere, Nell’ambito di questo progetto, grazie alla collaborazione con le polizie bulgara e albanese, è stato arrestato, a Sofia, in Bulgaria, a seguito delle indagini coordinate dalla Procura di Genova e svolte dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri Gaspare Ofria, nipote del noto boss mafioso Gaetano Badalamenti. Ofria, già condannato a sei anni e otto mesi di reclusione, era latitante da circa due anni. Secondo “Il secolo XIX” è stato arrestato a Fiumicino, al rientro dalla Bulgaria, secondo tutti gli altri giornali è stato arrestato a Sofia ed estradato in Italia.. Nel 2023 era stato condannato a espiare un cumulo di pene relativo a precedenti sentenze, tra cui una per bancarotta fraudolenta in concorso, un’altra per uso illecito di carte di credito in concorso e un’ultima per violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Ofria è originario di Partinico, aveva un fratello sacerdote e ha sposato una figlia di Vito Badalamenti, fratello di Gaetano. La sua è una lunga carriera di “trasi e nesci” entra ed esci dal carcere, sin dai tempi in cui faceva il segretario di una scuola professionale inesistente, con sede presso la distilleria Bertolino.
Nel 2009 venne arrestato in un’operazione, coordinata dalla procura nazionale antimafia di Palermo, denominata “Mixer-Cento passi” in Toscana,: abitava a Camaiore (Lucca) e risultava essere il referente di un’organizzazione che si occupava di riciclare sotto forma d’investimenti i proventi derivanti da truffe alle banche. Ofria era titolare dell’impresa edile Edilnaf di Firenze con sede, sequestrata, in via delle Mantellate. La societ stava realizzando un agriturismo a Polizzi Generosa (Palermo). Ofria avrebbe controllato anche Gesfin srl, impresa edile sequestrata a Livorno. In un’intervista dell’agosto di quell’anno sosteneva che Peppino era un attentatore, uno che voleva ammazzare le persone, mettendo una bomba sulla ferrovia, “l’anticristo”, “era contro il sistema” e voleva far esplodere un treno….. “era un politico, e di conseguenza anche lui era un po’ sporco”. Il film “I cento passi” “è una grande stronzata, perché la maggior parte delle scene sono completamente inventate…”. Peppino “è adesso un fenomeno, un Che Guevara siciliano che la politica si è inventato per strumentalizzare un argomento, e prendere forza per rovesciarla contro altre persone…”.