BUON ANNO 2020

idee peppino

Ogni fine anno si spera che il nuovo sia migliore del vecchio, e poi il tempo scorre facendo naufragare le illusioni davanti alla realtà, senza che, per fortuna, perdiamo il vizio di sperare e di sognare. E’ passato un anno duro e se ne preannuncia un altro durissimo.  Quest’anno è nato il “governo giallorosso”, che non è stato quello “ del cambiamento” tanto strombazzato:  quella di dare slogan e nomi roboanti al nulla, tipo “la buona scuola” renziana, la “manovra del popolo”, “forza italia”, “fratelli d’Italia”, “prima gli italiani” è una caratteristica degli ultimi tempi che suscita, come prima reazione, un compassionevole sorriso e, come seconda, il tipico “raccontalo a un altro”, per non citare una impronunciabile parola siciliana di quattro lettere che comincia con la S.  E’  stata approvata, dopo mesi di discorsi, batti e ribatti, trattative con il resto d’Europa, la manovra finanziaria, tra le rimostranze di chi non ha potuto  discuterla:  un bel cesto d’impegni che, a  parole, dovrebbero venire incontro alle categorie più disagiate,  Per protestare contro i mancati finanziamenti , il ministro dell’istruzione si è dimesso. Vedremo come andrà avanti, ma, visti i tagli, soprattutto alle scuole e alle grandi opere pubbliche, vista la mancanza di investimenti, qualche dubbio che le cose possano migliorare è legittimo.

E quindi solo un generico augurio di buon anno a padri, madri, figli, nonni e nipoti, ai lavoratori spremuti come limoni, ai professionisti che pagano le tasse, agli agricoltori, categoria dimenticata, agli impiegati, razza un estinzione, agli operai, razza quasi estinta, ai marinai,  ai commercianti, agli artigiani, alle commesse, ma soprattutto ai diseredati, disoccupati, malati, sciancati, a sfrattati,  sfardati, delusi, disperati, a tutti quanti i tanti migranti erranti e vaganti, e un cattivo anno a quelli che se la spassano alla nostra faccia , ai padroni che hanno i milioni, ai baroni, ai mascalzoni, ai rompicoglioni, ai mafiusi, fitusi, curnuti, maliiuti, futtuti. Insomma, auguri di qua, auguri di là, paraponziponzipa.

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