Don Masino è qualcosa di più di uno stereotipo

L’occasione persa da Bellocchio nell’affidarsi allo stereotipo del Buscetta traditore eroico 19 maggio 2016 · di Pietro Orsatti · in Articoli. · Modifica Peccato, sembra un’occasione persa. Marco Bellocchio, annunciando il suo prossimo film, cade nello stereotipo romantico di un Tommaso Buscetta “traditore eroico” banalizzando, proprio perché si affida a uno stereotipo, una figura che va ben oltre la semplice appartenenza a Cosa nostra e al suo pentimento, o meglio alla sua collaborazione con la giustizia italiana e statunitense. Certo, […]

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Pietro Orsatti pubblica “In morte di don Masino”

“In morte di don Masino” è frutto di un percorso durato anni. Quando ti accorgi che l’inchiesta su cui lavori e lavori come un pazzo senza trovare una “chiusa” non potrai mai pubblicarla come saggio e che l’unica possibilità che hai è quella di ricominciare da zero, usando la tua fantasia e la tua penna e scrivere un romanzo talmente nero da lasciarti spesso solo incubi a accompagnare il sonno. Una decisione presa dopo giorni di discussioni e piatti di […]

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A Palermo scatti inediti di Letizia Battaglia

“Con Palermo c’è sempre stato un rapporto di rabbia e di dolcissima disperazione. La sento malata e mi fa arrabbiare. Io vorrei andarmene ma non ci riesco, la amo morbosamente e ho ancora molte cose da fare nella mia città”. Letizia Battaglia By The Mammoth’s Reflex – Feb 24, 2016 1382 1 Share on Facebook Tweet on Twitter La bambina con il pallone, quartiere la Cala Palermo, 1980 Courtesy Letizia Battaglia PALERMO. Dal 6 marzo all’8 maggio 2016, ZAC ai […]

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Roma brucia: un libro di Pietro Orsatti sulla mafia a Roma e non solo…

Carriola di denaro imagesUn anno fa Piero Orsatti pubblicava una sua dettagliata ricerca sulla mafia a Roma, dal titolo “Grande Raccordo Criminale “.  In quel libro c’è una radiografia minuziosa del sistema criminale che ha in mano la capitale e che spadroneggia senza farsi scrupolo di ricorrere al delitto e alla prepotenza, oltre che alla corruzione.  C’è cosa nostra, la ndrangheta, la camorra, la banda della Magliana, Casamonica, le organizzazioni straniere, e, tanto per avere un punto d’inizio, si parte dalla devastante presenza di Pippo Calò, il banchiere dei corleonesi, compare del camerata Diotallevi,cui  battezzò il figlio, a quella precedente di Frank Coppola, che a Pomezia aveva una sua tenuta, dove è morto nel suo letto  e, persino, si parla  anche di una permanenza romana di Matteo Messina Denaro,  della presenza, sul litorale di Ostia, di esponenti della cosca Cuntrera-Caruana, ma, a volere andare più a ritroso possiamo ricordare il libro di Felice Chilanti “La mafia su Roma”, scritto nel 1971 (Rizzoli) e il precedente “Rapporto sulla mafia” del 1962, e poi non si può non fare riferimento a tutta una fila di deputati e senatori, che curano i loro affari mettendo la politica a disposizione dei mafiosi, pilotando appalti e progetti. E attenzione, se una volta c’era bisogno di qualche bravo boss siciliano che insegnasse le regole e il metodo del gioco, oggi i lestofanti della capitale hanno imparato a farne a meno, sanno benissimo gestire gli affari da soli, insomma, sono diventati mafiosi a tutti gli effetti, da Alemanno e tutta la sua ciurma di fascistelli, a qualche nuovo entrato del PD, a impiegati, esponenti corrotti delle forze dell’ordine, giudici, avvocati, imprenditori ecc..Alemanno è definito da Orsatti “il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto, con la sua capacità di mettere in crisi tutte le aziende gestite dal comune e di assumere caterve di parenti in posti in cui non c’era niente da fare: più di novecento assunzioni a chiamata diretta all’Atac, l’azienda del trasporto pubblico, di cui la maggior parte come impiegati e dirigenti, tanto che oggi solo un terzo dei lavoratori dell’azienda è in grado di guidare un autobus. Decine di parenti, amici, 139 camerati, alcuni con più o meno gravi precedenti penali. Stesso giro per chiamata diretta anche all’Ama, l’azienda che gestisce i rifiuti della città. In due anni 1357 neoassunti su un totale di settemila dipendenti.

Un anno fa Piero Orsatti pubblicava una sua dettagliata ricerca sulla mafia a Roma, dal titolo “Grande Raccordo Criminale “.  In quel libro c’è una radiografia minuziosa del sistema criminale che ha in mano la capitale e che spadroneggia senza farsi scrupolo di ricorrere al delitto e alla prepotenza, oltre che alla corruzione.  C’è cosa nostra, la ndrangheta, la camorra, la banda della Magliana, Casamonica, le organizzazioni straniere, e, tanto per avere un punto d’inizio, si parte dalla devastante presenza […]

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Il tutto per la parte, la parte per il tutto

  C’è una diffusa tendenza a confondere ad omologare il tutto sulla base di quanto caratterizza una sua parte, o, al contrario, partendo dalle caratteristiche generali del tutto, a comprendere in esso anche una parte che non è omogenea ad esso. E così, se in Sicilia c’è la mafia, la definizione di  Siciliano comprende automaticamente quella di mafioso   se ci si permette di dire che Partinico è una città mafiosa, tutti quelli che vivono a Partinico e che non […]

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