DUE STUPIDI CASI DI STUPIDITA’ GIORNALISTICA
Ci sono cose che, con l’avvento dei neofascisti e con il loro controllo dei mass media stupiscono per la loro stupidità e per la capacità ormai inguaribile di gran parte dei leccaculisti della stampa di rendere notizie le minchiate più orbe e di amplificare e far ritenere giuste tutte le prese di posizione relative ad argomenti, a parole, a definizioni che possano in qualche modo interessare e mettere in cattiva luce la premier e la sua corte.
E così la definizione di De Luca, relativa al prete antimafia don Patriciello e alle sue presunte simpatie per la Meloni, ieri dimostrate ampiamente nel suo discorso, è diventata “orribile” per la Meloni stessa e poco opportuna per tutte le altre forze politiche, con espressioni di pelosa solidarietà al prete, definito dall’ineffabile De Luca “Il pippo baudo dell’anticamorra”. Con tutto il mio sincero rispetto per don Patriciello, mi sono chiesto perché avrebbe dovuto essere offensiva quella frase e che ne avrebbe pensato Pippo Baudo, che mi sembra, anzi mi è sembrata quando era in attività, una persona seria e un professionista corretto.
L’altra querelle altrettanto inutile è scoppiata per la “frase dal sen fuggita” a Papa Bergoglio, in una riunione riservata solo agli addetti ai lavori, tra i quali ci sarà stato qualcuno, traditore, ovvero alla presenza di “frociaggine” all’interno dei seminari e dei luoghi di formazione religiosa. Tutti incazzati, a partire dai “froci”, al punto che il papa ha dovuto chiedere scusa. Ma scusa di che? Io che anni fa sono stato all’interno di questi ambienti ho constatato con mano forme di diffusa omosessualità e, in particolare di pedofilia, ovvero di rapporti omosessuali di preti stagionati con ragazzi alle prese con i primi studi teologici. Qualcuno mi potrà dire che non è vero e che dovrei tirare fuori le prove: io non tiro fuori niente, vista l’universale tendenza a giustificare e a ritenere normale la frociaggine. Va bene, lo è anche per me, ma non ditemi che Bergoglio ha torto e che gli omosessuali, per non fare peccato, sono in grado di astenersi dal praticare i rapporti sessuali e stare in castità: non ci credo e sono sicuro che non lo fanno. Conclusione: complimenti al papa per avere coniato un termine tratto dalla parola frocio, ritenuta offensiva per i froci, anzi, pardon, per gli omosessuali, ma diffusissima nel linguaggio comune romanesco, così come in quello napoletano lo è la parola “o femminiello” e in quello siciliano la parola finocchio. Se poi ci si vuole nascondere dietro un dito…attenti a quale dito.