Il rosatellum è costituzionale? Ci vorranno anni ed anni perché la Consulta lo decida
La lentezza della Corte Costituzionale non ha paragoni. Anche le lumache o le tartarughe al confronto sono veloci, più veloci del piè veloce Achille. Per dirci che il Porcellum , approvato nel 2006 era parzialmente anticostituzionale sono dovute passare le elezioni del 2006, del 2008, del 2013, sino alla sentenza del gennaio 2014 allorchè, il suo ideatore, il leghista Calderoli ebbe a dire: “ Alla buon’ora, io l’ho detto il giorno dopo che andava cambiata. Loro ci hanno impiegato otto anni”. E quindi, per otto anni si sono susseguiti una serie di governi eletti con una legge illegale, l’ultimo dei quali ha prodotto un’altra legge sulkla sui legittimità vari costituzionalisti avanzano dubbi. I punti deboli sono quelli del Porcellum, ovvero il premio di maggioranza e l’abolizione delle preferenze. Alla limitazione del diritto di scelta del cittadino si associa una deformazione dei risultati del voto attraverso la nomina di una serie di deputati e senatori scelti dai segretari di partito e da attribuire alla coalizione vincente
Lo studioso Rocco Artifoni, ( blog Pressenza) sostiene che” il “Rosatellum” istituisce per legge la trasmissione e persino l’espropriazione del voto dei cittadini, violando sostanzialmente i principi del voto eguale, libero, personale e diretto (artt. 3, 48, 56 Costituzione). Tra le leggi elettorali approvate dal dopoguerra ad oggi, questa è sicuramente la peggiore. Gli estensori della legge “truffa” – al confronto – erano dei dilettanti.”
Ma se non ci vuole molto ad esprimere un giudizio di costituzionalità, perché la Corte Costituzionale ci mette tanto? Otto anni per il Porcellum e, presumibilmente almeno cinque ne occorreranno per il rosatellum, atteso che i fedelissimi di partito eletti senza bisogno di essere stati scelti da chi vota, decidano poi se e come fare un’altra legge elettorale. Anche a volere essere generosi basterebbe una settimana, due, un mese, due mesi, sei mesi, un anno affinchè la Corte si pronunciasse sulla costituzionalità e quindi sulla legittimità della legge. Potremmo andare a votare con il Consultellum, già dignitoso, o elaborare qualche altra legge che restituisse ai cittadini anche quella briciola di potere che gli appartiene e di cui sono stati espropriati. E invece silenzio, Il dubbio è che si vuole che le cose vadano così come la maggioranza di questo parlamento ha deciso, strozzando il dibattito con il voto di fiducia. In fondo anche lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella sedeva in quegli scranni.
E una lentezza che in Sicilia amiamo tanto, “nun ti stancari, nun ti cunvieni, vai sempri adaciu ca beni ti vieni“, “Chi va piano va sano e va lontano”. Dice un proverbio persiano: “La fretta è del diavolo, mentre la lentezza è di Dio”. E i nostri giudici costituzionali sono la più vicina espressione della divinità, cioè l’Essere di Parmenide, immobile e quindi perfetto, perché nella sua perfezione non può cambiare. Sino ad adesso nessuno li ha mai presi a calci nel sedere mandandoli a lavorare. D’altronde chi dovrebbe farlo , chi c’è al di sopra di loro? Chi è in grado di capire l’alta qualità e la specializzazione del loro lavoro? E la professionalità si paga.Quanto guadagnano è un’altra storia.