INTORNO A PEPPINO: Si accettano osservazioni, si respingono provocazioni
Ho trovato su facebook questo post di Marcella Stagno che pubblico per intero, perché chi legga possa valutare senza lasciarsi orientare da pregiudizi o da falsi giudizi: “Mi chiedo quale possa essere la motivazione che spinge alla pubblicazione di un nuovo libro su Peppino Impastato che oltre a non aggiungere nulla ( è solo una serie di copia e incolla) come sottinteso filo conduttore ha solo lo scopo di eliminare quei compagni che con lui hanno combattuto e lottato, a differenza di chi fa proprie le esperienze degli altri.” Dei compagni di Peppino è rimasto ben poco….”. Ma si sa io appartengo a un altro mondo non posso capire”.
Egregia Marcella, purtroppo uno dei difetti tuoi e di alcuni tuoi amici è dato dalla pretesa di parlare di un libro senza averlo letto o avendone letto solo qualche mezza pagina. Prima di criticare quello che c’è scritto in un libro bisogna averlo letto per intero. Non è la prima volta che succede. Inutile chiederti se tu sai quanto lavoro e quanto amore c’è quando si scrive un libro.
-Se avessi letto il libro cui fai riferimento, il cui titolo è “INTORNO A PEPPINO” (tempo, idee, testimonianze su Peppino Impastato) edito da Di Girolamo di Trapani, ti saresti resa conto che non si tratta di copia-incolla, come erroneamente affermi, ma di una parte iniziale dal titolo “Il tempo, le idee” in cui ricosce, naturalmente solo in parte, quel crogiolo di idee che attraversarono i dieci anni più intensi della vita di Peppino. Con particolare attenzione alle esperienze musicali che confluirono a Musica e Cultura e a Radio Aut. Ma di cosa parliamo?
– Il libro è anche una raccolta di testimonianze, ce ne sono 26, in gran parte inedite, accanto ad altre già pubblicate in altre circostanze e ora raccolte in unico volume, come si fa in questi casi. E se tu dici che queste persone non aggiungono nulla a quello che si sa su Peppino, ancora una volta si vede che non hai letto il libro e non ti sei resa conto del contributo dato da ognuno di esse alla conoscenza di alcuni aspetti umani e politici di Peppino. Almeno che tu e i pochi tuoi amici non pretendiate di sapere tutto, che tutto è già stato detto e che non bisogna parlarne più. Ma di cosa parliamo?
– Se avessi letto meglio, avresti trovato la biografia e la memoria di otto compagni che ci hanno lasciato, ma che ci hanno anche lasciato un grande ricordo del loro essere e delle loro azioni. Ma di cosa parliamo?
– E infine, siccome conosco i polli, ho prodotto in postfazione la corrispondenza intercorsa tra me e otto compagni, tra cui tu, che ho ripetutamente pregato, affinchè mi consentissero di pubblicare le loro testimonianze, ma dai quali mi è stato risposto che “non c’erano le condizioni” per farlo. C’è anche la mia risposta in cui sostengo che ci sono sempre le condizioni per pubblicare un libro che parli di Peppino. Quindi quando tu scrivi che il libro “ha solo lo scopo di eliminare quei compagni che con lui hanno combattuto e lottato, a differenza di chi fa proprie le esperienze degli altri” menti spudoratamente sapendo di mentire, a meno che non voglia smentire la tua stessa firma.
A scanso di equivoci pubblico anche qua la lettera del 12 febbraio ’18 : “In riferimento alla proposta di pubblicare, a tua cura, una raccolta di testimonianze dei compagni di Peppino dal titolo “Intorno a Peppino ”, questa Associazione e nel dettaglio le persone sottoelencate ribadiscono, come già dichiarato nell’aprile del 2016 che nulla è cambiato da allora, che non ci sono i presupposti per la pubblicazione di quanto è stato da te raccolto. Pertanto non ti autorizzano ad utilizzare la documentazione in tuo possesso compreso l’ immagine riportata in copertina e le liberatorie già rilasciate. Per conto dell’Associazione “Peppino Impastato ” ed a nome dei sottoscritti : Andrea Bartolotta, Paolo Arena, Giovanni Riccobono , Paolo Chirco , Pino Manzella , Margherita Galati, Marcella Stagno, Giacomino Randazzo, Graziella Iacopelli, Carlo Bommarito.”
Mia replica al presidente, rimasta senza risposta del 17.2.2018: “Non è cambiato davvero niente. Cambiare vuol dire agire, interagire, cercare qualcosa che è ben diverso dall’immobilità improduttiva. E non mi sembra che nella risposta ci sia niente di tutto ciò…….. E siamo alle solite, alle ipocrisie, alle ripicche infantili mistificate come “condizioni”, inventate da qualche testafina che forse, svegliandosi un giorno potrebbe scoprire che ogni tanto passa un treno su cui potrebbe anche salire, ma su cui non salirà mai. Mi riservo di andare avanti nei modi e nei tempi che riterrò più opportuni (purtroppo di tempo me ne resta meno di quanto non ne abbiate voi), aggiungendo nel libro una postfazione su questa triste vicenda e su questi divieti degni d’altri tempi, in modo che chi legge possa creare un rapporto tra chi eravamo e come siamo diventati. Salvo” (pag.196 con successiva narrazione degli sviluppi di questa kafkiana situazione)
La verità è che il tentativo di ostacolare la pubblicazione, perché ne sono l’autore, è fallito miseramente, assieme alla pervicace intenzione di alcuni di voi, di cui potrei fare nome e cognome, di eliminare dalla storia di Peppino la mia storia. Non posso scordare che mi avete “scippato” il sito www.peppinoimpastato.com, creato e curato per dieci anni da me e da Guido, per farlo morire, data l’incapacità di saperlo portare avanti. Ma di cosa parliamo?
Una volta Umberto Santino lo aveva scritto: “Peppino ci unisce, Peppino ci divide”. Vogliamo continuare a stare divisi? Vuoi, continuare a illuderti di essere in un altro mondo o a pensare che ci siano gli altri e tu no? Vorresti negare che i compagni di Peppino , quelli veri, naturalmente, non io, sono meno delle dita delle mani, cioè che ne “è rimasto ben poco”? Il tempo, ahimè, passa per tutti e ce ne rimane sempre meno per passarlo in polemiche e veleni. Sarebbe meglio fermarsi, discuterne, finirla, ma di cosa parliamo?.
-Ti invito a leggere, visto che non te ne sei accorta, la nota finale di pag. 198: “Con questo libro non intendo fare un “dispetto” a coloro che hanno cercato di ostacolarne la pubblicazione, ma un atto d’amore nei loro confronti e nei confronti di Peppino, comunicando quello che ha lasciato all’interno delle nostre vite: ricordi che possano essere ulteriori frammenti per una più ampia ricostruzione della sua personalità e della sua vita. Tutto quello che può servire per questo nobile scopo l’ho fatto, continuerò a farlo e nessuno potrà fermarlo.”