La nave affonda  

 

naufragio-del-costa-concordia-610x430-e1423927509913Trovo tra i miei articoli questo, scritto un anno fa e mi atterrisce il fatto che tutto sia ossessionatamente, irrimediabilmente fermo, chiuso e fermo dentro un tunnel, senza che ci sia più neanche la voglia di muoversi per uscirne

 

La vecchia storia del Titanic che sta affondando mentre tutti ballano tranquilli sul ponte della nave, continua a ripetersi. O, se vogliamo spostarci in Italia, mettiamo la Concordia al posto del Titanic e il valoroso capitano Schettino, che scrive le sue memorie e ha anche trovato una casa editrice, che pomiciava con una bella turista mentre la sua nave finiva sugli scogli. Prima con Berlusconi,  le sue puttanelle, i suoi bungabunga , i dati dell’economia truccati ecc., le sue false dimissioni e la sostituzione con Monti, che avrebbe dovuto fare le scelte dolorose da lui non volute per non perdere voti. Adesso con Renzi,  un individuo che di Berlusconi ha recepito questa tendenza all’esteriorizzazione del nulla, come se si trattasse di ciò che di più importante esiste sulla faccia della terra. L’affondamento del Titanic-Italia è dato e dimostrato da cifre sconvolgenti, a partire dai sette milioni e mezzo di disoccupati, cui appartiene la metà dei giovani. I dati, per quanto addolciti, ritornano ogni mese: è di oggi la notizia che l’Italia è il fanalino di coda in Europa, per la crescita economica, il cui tasso è dello 0,2, e che altri paesi, come la Grecia e la Spagna, che venivano dietro di noi, ci hanno superato. Per contro la banda di Renzi ci dice ogni giorno che la ripresa è già avviata, che stiamo uscendo dal tunnel e altre minchiate di questo genere. Allucinanti sono i dati sulla povertà: sono oltre cinque milioni coloro che vivono nella “povertà assoluta”, cioè che non hanno i soldi neanche per mangiare o per vestirsi e si tratta di gente che appartiene a categorie varie di lavoratori, spesso qualificati,  che hanno perso il posto e che non riescono a far fronte alle esigenze familiari, neanche per soddisfare i più elementari bisogni. Molti di essi vanno ad elemosinare un pasto alla Caritas o dove si può apprestare un pasto per i morti di fame. Per non parlare della povertà relativa, nella quale vive circa la metà degli italiani, mentre si continuano a dare stipendi e pensioni d’oro a dirigenti, politici, burocrati, esperti del nulla, o si gettano a mare miliardi per spostare la Concordia o per costruire inutili infrastrutture sulle quali succhiare tangenti: si badi, tutto questo nella sedicente Padania, da sempre indicata come terra del buongoverno e dell’operosità, perché nel Sud, da tempo non si investe più un soldo. Ma il problema sta proprio che, in considerazione di questo e di tutta una serie di altri sfasci, Mister Farfallon Renzi rivolge le sue attenzioni e quelle di Camera e Senato su temi, come quelli dell’abolizione del senato elettivo o dell’approvazione dell’Italicum, cioè sulle cosiddette riforme che non riformano niente, indirizzate verso una deriva autoritaria dello stato, concordata con il compagno di merende Berlusconi. Sai che cosa gliene può fregare a un poveraccio che cerca disperatamente lavoro, a un imprenditore che aspetta che lo stato gli paghi quello che gli deve, a un’impresa edilizia che aspetta qualche commessa, mentre tutto è fermo, viene chiuso, va allo sfascio, delle riforme renziane. Malgrado ciò il leader, tracagnotto e sbruffoncello, procede nella sua testarda illusione di essere il traghettatore verso la terza Repubblica, di annunciare il falso teorema che la ripresa è possibile solo se si fanno le riforme. La cosa non c’entra niente, essendo i due piani ben distinti,: “ non ci fermeranno”, grida  il Farfallon, richiamando il rivoluzionario “No pasaran” e additando al popolo, come nemici della democrazia coloro che si permettono di indicare precise obiezioni, studiate da illustri giuristi, per salvare le regole democratiche e consentire agli Italiani di scegliere con la propria testa e con la propria decisione coloro che li devono governare. Chiunque osa mettersi di traverso diventa un nemico del PD, il quale ormai si è assunto il ruolo di “riformare”, ma al contrario,  senza più occuparsi di salvare quel che resta dell’economia italiana. Da parte sua Renzi continua a fare sparate da mafioso, tipo, “bisogna smettere di dire no”, “Si fa come dico io”  e altre sbruffonate, che però non tolgono il fatto che ormai esiste una solida opposizione che si è schierata contro il Senato nominato a tavolino e chiede che esso sia ancora elettivo, anche se con funzioni diverse, come avviene in tutte le moderne democrazie. E’ possibile che nasca una nuova maggioranza composta da  dissidenti di Forza Italia, dissidenti del PD, grillini, SEL e altri malpancisti e che tutte le bandiere renziane debbano ammainarsi davanti a una richiesta di regole diverse da quelle che vuole imporre  il premier e le sue squadre d’azione parlamentare. Tutto questo, ahimè, per salvare la Costituzione che il PD vuole affondare.

( Telejato 26.8.2014 )

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