LA STORIA SECONDO VALDITARA (Piero Riccobono)

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Ho insegnato Storia per tanti anni e mi sono sempre soffermato con particolare attenzione su quella italiana per una semplice ragione di buonsenso: la conoscenza della realtà procede dal vicino al lontano, parte da dove viviamo e si estende progressivamente a tutto il resto. D’altronde se vogliamo (e dobbiamo) agire sulla realtà che ci circonda per cercare di migliorarla, dobbiamo innanzitutto conoscerla e la Storia in questo ci è di grandissimo aiuto. E’ questo il senso della direttiva del nostro ministro dell’Istruzione Valditara? Assolutamente no.
La sua è una visione italo-centrica della Storia (imperante fino all’epoca fascista e oltre) che si iscrive in una visione euro-centrica. Una visione patriottarda all’interno di una visione volta ad esaltare i valori dell’Occidente e della cristianità. Una visione cara alla destra innestata sulla convinzione della superiorità della nostra civiltà su tutte le altre e che riduce il cristianesimo ad una questione identitaria negandone l’essenza di religione dell’amore. Insomma, un ritorno al passato, inconcepibile sul piano storiografico e inaccettabile in una società sempre più multietnica e multiculturale.
Qual è il messaggio che si manda a tutti quei ragazzi figli di immigrati che frequentano le nostre scuole e che aspirano ad una integrazione che penano per ottenere? Semplice: non dimenticate che voi venite dalla barbarie e noi siamo la civiltà.
Così si pensava al tempo dell’imperialismo coloniale e così continua a pensare la destra che ci governa.

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