L’angelicalità (S.Vitale)

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Mi ha colpito, nel corso dell’intervista fatta da Fazio al Papa il 19.1.2024, l’uso del termine “angelicalità”. Fazio ricorda al papa il suo incontro con un gruppo di omosessuali e il papa gli risponde: “I peccati più gravi, sono quelli che hanno più “angelicalità”. I peccati della carne hanno meno “angelicalità”. I peccati della gola, i peccati sessuali hanno meno “angelicalità”. Invece, non prendersi cura di papà e mamma, le bugie, le truffe … questi hanno tanta “angelicalità”. Dobbiamo essere rispettosi e non mettere tutto nei peccati della carne. A me fa schifo quando alcuni nella Confessione cercano sempre quello. I peccati della carne hanno meno “angelicalità”, ma gli altri, non li dimenticare. È tanto brutto non prendersi cura di papà e mamma, tanto brutto. Hanno più “angelicalità”. Questa è la chiave per capire un peccato grave”.

A mio parere si tratta di una svolta radicale e storica nel contesto di quello che è stato da sempre l’atteggiamento negativo della chiesa nei confronti della sessualità e, più particolarmente dell’omosessualità. Non è il caso di richiamare i tempi in cui l’atto sessuale poteva essere praticato solo se c’era l’intenzione di avere figli. Per la prima volta il rapporto sessuale, la consumazione del sesso, e, per volersi allargare un po’, il sesso come fonte di piacere, e quindi il piacere stesso non sono considerati “peccati mortali”, anzi, rispetto ad altri peccati hanno meno “angelicità”, come dire meno pesantezza, meno gravità.

Quello che invece lascia spazio a qualche domanda è che, nel linguaggio corrente, l’angelicità è un elemento positivo, in quanto si riferisce al carattere angelico e alle sue componenti di  grande bellezza, bontà, purezza, innocenza: il Papa sembra invece usare il termine nel contrario del suo significato, cioè intendendo la cattiveria, la peccaminosità. L’unico riferimento possibile del significato potrebbe essere quello degli angeli ribelli, guidati da Lucifero, che resero negativa la loro angelicalità. Ma non so quanto questa identità di ribelli, cioè diventati diavoli, sia da definire angelica, o angelicale. Da notare  una sottile differenza tra “angelicalità” e “angelicità” ma non saprei  quanto relativa a significati diversi.  E in più si pone il problema degli abusi sessuali sui minori : nella stessa intervista  Fazio cita una precedente frase del papa: “Gli abusi sessuali sono una vergogna”. Qual è il loro livello di “angelicalità”? Nessuno prenda queste mie osservazioni come critiche a papa Francesco, che stimo e che ritengo oggi uno dei pochi al mondo a volere la pace e l’uguaglianza tra gli uomini: è una legittima curiosità per avere tutto più chiaro.

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