Lo stato è in pericolo!!!! (S.Vitale)
Quello che succede, a proposito del caso dell’anarchico Cospito, lascia basito il comune mortale: si è rispolverata la machiavellica “ragion di stato” per mettere in scena un autentico festival dell’ipocrisia e della mistificazione ben più osceno di quello visto a Sanremo. Da destra una ridicola esibizione di muscoli, per dare l’immagine dello stato forte, da sinistra la solita vecchia paura di non essere coinvolti in sospette alleanze, simpatie e amicizie con gli ultimi epigoni di una battaglia libertaria, subito definita terrorismo, e quindi una condanna ancor più decisa di quella della destra.
La cosa ricorda i fatti del 2001 a Genova, allorchè il neogoverno di Berlusconi-Fini volle dare al mondo un esempio di come si amministra l’ordine quando la destra è al potere. Ancora non siamo a quel tipo di mattanza, ma ci si può aspettare di tutto. E così si è rispolverata la vecchia strategia dello “stato in pericolo”, minacciato dal terrorismo anarchico, come se i 200 manifestanti di Roma e di Milano, e i quattro guerrierini che si lasciano andare a qualche gesto di inutile violenza, (una vetrina rotta, un fumogeno, una bottiglia molotov, due macchine bruciate, un pugno a un agente, ma non se ne conoscono i dettagli), costituissero un pericolo alle istituzioni, difese da milioni di uomini armati. Un quotidiano titolava: “Mille agenti per mille anarchici”, ma in tutta Italia. In Francia sta succedendo di molto peggio e molto peggio è successo in passato anche in Italia, senza che siano state alimentate reazioni di questo tipo. Anche l’ultimo assalto alla sede CGIL di roma, gravissimo, non ha suscitato lo stesso scalpore. A seguire, le vecchie frasi roboanti degli anni 70: “lo stato democratico non cederà al ricatto delle brigate rosse.” Questa volta le BR non ci sono più e ci sono gli Anarchici eversori. E c’e anche un giovinotto fratello o nipote d’italia che riferisce dialoghi secretati fornitigli da un sottosegretario suo sodale e accusa il PD d’intese con il terrorismo: in questo è spalleggiato da un giornale cartastraccia che spara come primo titolo un accordo tra “la sinistra e i bombaroli”. Da Berlino la premier ritiene che l’operato dei suoi sodali di partito non sia tale da chiederne le dimissioni e lancia appelli all’unità nazionale contro lo stato in pericolo, senza spiegarci com’è possibile un’unità con un partito che è accusato di essere complice di terroristi e mafiosi. E infine Il PD che si dice sempre disponibile a queste richieste di unità, per evitare di essere isolato o sospettato. Intanto il governo ne approfitta per dare la scorta, cioè autista, macchina e accompagnamento, a tre onorevoli fascistelli, destinatari di stupide lettere minatorie. In mezzo il povero Cospito condannato all’ergastolo per reati di discutibile gravità e non certo per omicidi vari, e condannato anche a morire a causa del suo sciopero della fame perché chiede l’abolizione del 41 bis non solo per sè, ma per tutti, mafiosi compresi. E no, i mafiosi no! Indubbiamente i gesti velleitari delle sparute frange di giovani cospiratori hanno servito su un piatto d’oro a tutto l’apparato di regime la conferma decisa del 41 bis, con la probabile imminente morte di Cospito, accusato da uno dei suoi giudici di voler morire per sua scelta, cioè di suicidarsi, Che tristezza!!!