Maduro è meno duro

 

Il presidente del Venezuela Maduro, (che ce l’ha duro come quello, una volta, di Bossi e di quelli  chi votano Lega), pare che sia alla fine del suo “regime”, caratterizzato, a quanto si dice, dal non avere saputo sfruttare a vantaggio della popolazione la ricchezza derivante dall’essere il suo paese il maggiore produttore di petrolio al mondo. E proprio su questa risorsa si appuntano gli appetiti degli altri stati, non solo dell’America, ma anche dell’Europa, i quali hanno riconosciuto come presidente ad interim il capo dell’opposizione Guaidò   che non è stato eletto, come Maduro dal voto popolare, ma si è autoproclamato presidente. Davvero curioso come diversi stati , in nome della democrazia, che si esprime attraverso il voto e il consenso  popolare, riconoscano uno che, a parte le sue simpatie di destra , non è stato eletto da nessuno, mentre non riconoscono quello che è stato eletto (brogli denunciati e non dimostrati a parte): c’è qualcosa che non funziona, O meglio, c’è il petrolio che spiega tutto. E del resto, a parte i governi di Cuba, Bolivia e Messico, che ancora appoggiano il governo di Maduro,  pare che stia volgendo al termine l’esperienza di governi ispirati al socialismo, che ha caratterizzato tutto il Sud America negli anni passati. L’elezione di Bolsonaro, leader di estrema destra in quello che era stato il Brasile di Lula è l’esempio più eclatante. Manco a dirlo, dietro c’è l’ombra della politica da guerra fredda  scelta da Trump ela tendenza degli Stati Uniti a considerare tutto il continente americano come “cosa loro”, secondo le indicazioni mai tramontate della “dottrina di Monroe”, enunciata nel 1823 dal presidente americano James Monroe, secondo cui gli Stati Uniti non avrebbero tollerato l’intromissione di potenze straniere in tutta l’America. La prima enunciazione dell’imperialismo americano che si sarebbe poi manifestata con la costante organizzazione, in sud america di colpi di stato e di regimi dittatoriali fantoccio, in realtà controllati dagli Stati Uniti. La fine del Cile del Socialista Salvatore Allende ne è stato uno degli esempi più drammatici.    Maduro resiste, grazie all’appoggio dell’esercito, ma Trump è là, pronto a farne un boccone.

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