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Palermo: Presentazione del libro di Saverio Lodato “50 anni di mafia”

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Ieri sera, (14.3), al teatro Golden ha avuto luogo la presentazione  del libro “Cinquant’anni di mafia” (edito dalla Bur-Rizzoli) scritto dal giornalista Saverio Lodato. Erano presenti, oltre all’autore, i volti più noti dell’antimafia siciliana, dal sostituto procuratore nazionale antimafia e già consigliere togato del Csm, Nino Di Matteo, all’avvocato Luigi Li Gotti, storico difensore di collaboratori di giustizia, all’ex l’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, oggi senatore del Movimento 5 Stelle. A moderare l’incontro, Giorgio Bongiovanni direttore di Antimafia Duemila, il noto sito che quest’anno festeggia i 25 anni della sua nascita. Gli interventi sono stati corredati dalle letture dal libro fatte da Lunetta Savino. I lavori sono iniziati con la proiezione di un’intervista concessa da Giovanni Falcone a Saverio Lodato, in occasione della presentazione del suo primo volume “Dieci anni di mafia” tenutasi a Modena ialla Festa de l’Unità, il 16 settembre 1990. In video anche un’intervista di Aaron Pettinari, redattore capo di Antimafia Duemila, a Salvatore Borsellino. Nel suo intervento Di Matteo ha messo in evidenza tutte le manovre e le decisioni dell’attuale governo, fatte con l’intenzione di mettere il bavaglio ai magistrati, o di metterli sotto il controllo della politica, dalla separazione delle carriere, ai limiti alle intercettazioni e alla loro pubblicazione, ai vari tentativi di stravolgere la costituzione. Di Matteo ha rivolto  ai numerosi presenti che hanno riempito totalmente il locale, l’invito a non arrendersi a chi vuole cambiare la storia e a essere e restare testimoni della verità. Il suo è stato un breve riepilogo di 150 anni di mafia, i suoi legami con la politica, il tentativo riuscito di mettere le mani sui poteri dello stato, attraverso la massoneria deviata della loggia P2, della quale Berlusconi era un componente.  Non meno diverso e intenso l’intervento di Scarpinato, il quale ha raccontato del suo dossier di 70 pagine presentato alla Commissione Nazionale Antimafia, di cui è membro, su come procedere per accertare le responsabilità delle stragi del ’92, del tutto ignorato dalla presidente della Colosimo, la quale ha addirittura  inventato un possibile conflitto d’interesse per lui e per Cafiero De Rao, ex Presidente della Commissione antimafia e suo attuale membro, poiché i giudici non potrebbero giudicare politicamente il loro l’operato di magistrati.  La proposta ha fatto ridere tutto il parlamento, ma è un segnale di come si vogliano eliminare dall’accertamento delle responsabilità quei magistrati che hanno il coraggio e l’esperienza per farlo. Anche l’avvocato Li Gotti ha messo in luce, con fare sarcastico, tutti i tentativi di depistaggio fatti dalle forze dell’ordine, per nascondere la verità dei fatti, dal mancato intervento per l’arresto di Bernardo Provenzano, il cui covo era stato rivelato dal pentito Ilardo, poi ucciso per questo, a quello della mancata perquisizione del covo di Totò Reina. Surreale anche la decisione del governo di  decretare il lutto nazionale per sette giorni per la morte di Silvio Berlusconi, cosa mai successa in Italia. Attardato da un ritardo aereo è giunto al momento della conclusione dell’incontro,  Lorenzo Baldo, fondatore e vicedirettore di Antimafia Duemila, il quale, nel suo breve intervento anche lui ha denunciato i vari tentativi dell’attuale maggioranza politica di mettere il bagaglio alla libera informazione. Saverio Lodato ha chiuso i lavori,   richiamando alcuni momenti della sua attività di giornalista, come quelli in cui è stato condotto in carcere con Attilio Bolzoni per peculato, poiché per fotocopiare alcuni importanti documenti, avevano usato alcuni  fogli di carta in dotazione al Ministero della Giustizia. Il ricorso a false o pretestuose accuse per bloccare l’operato di giornalisti scomodi è una tecnica che continua ancor oggi. Chi scrive ne sa qualcosa, così come  il direttore di Telejato Pino Maniaci che ha ancora in corso un processo con accuse inesistenti o inconsistenti, o lo stesso Saverio Lodato, denunziato dalla presidente della Commissione antimafia Colosimo per avere detto cose presenti su tutti i giornali e fatti comprovati.

Nella foto: Faro Di Maggio e Salvo Vitale, compagni di Peppino Impastato, presenti alla manifestazione.

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