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Peppino torna nel suo Liceo, con sua madre Felicia.

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Mattinata intensa per i ragazzi del Liceo Scientifico “Felicia e Peppino Impastato” di Partinico: diverse classi, anche del plesso Liceo Classico, hanno partecipato a un incontro per la presentazione del libro “Cento passi ancora”del prof. Salvo Vitale, che in questo Liceo ha insegnato per 25 anni. In apertura la Dirigente scolastica prof.ssa Lucia La Fata ha fatto rilevare ai ragazzi l’importanza di questo incontro, per una conoscenza documentata e arricchita da testimonianze di primo piano, di due figure alle quali è stata recentemente intestata la scuola. E’ stato poi proiettato un video con immagini della vita di Peppino e di Felicia e di tutto quel che è stato fatto nel loro nome. I lavori sono stati coordinati dalla prof.ssa Caterina Brigati, che ha posto alcune domande al prof. Vitale e all’altro compagno di Peppino Impastato, Faro Di Maggio, presente all’incontro. Il libro è una nuova edizione riveduta  e integrata con altri capitoli, di un primo volume presentato in questa stessa aula dieci anni fa. Vi si descrive un percorso durato 22 anni, dalla morte di Peppino Impastato, esploso sui binari della ferrovia Trapani-Palermo il 9 maggio 1978, alle indagini  che, in un primo momento avevano letto quel brutale omicidio come un attentato terroristico fatto da uno che era saltato in aria con la sua bomba, alla controindagine portata avanti dai compagni di Peppino, al lavoro dei giudici Rocco Chinnici e Antonino Caponnetto, sino a una prima sentenza di “omicidio ad opera di ignoti”. Successivamente furono riaperte le indagini, di nuovo chiuse e riaperte per una terza volta, sino ad arrivare al processo contro Gaetano Badalamenti, che, non essendo stato estradato, assistette  in video conferenza dagli Stati Uniti, dove scontava 47 anni di carcere per traffico di droga. Il lungo itinerario ha visto come protagonista la mamma di Peppino, Felicia, con la sua decisione di rifiutare qualsiasi forma di giustizia privata e la sua voglia di ottenere giustizia dallo stato. Una giustizia che alla fine le è stata riconosciuta, dopo che aveva visto morire tutti gli assassini di suo figlio. Il racconto dei protagonisti è stato intermezzato dalle letture di brani del libro da parte della prof.ssa Appresti. Alla fine parecchi ragazzi hanno posto domande ed esposto curiosità ai due ospiti, che hanno dato ampie risposte.

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