Perché comunismo e nazifascismo sono cose assolutamente differenti e non paragonabili? (A.Barbero)

Barbero
In questa sua analisi Alessandro Barbero, da storico serio e preparato ci spiega qualcosa che anche gli ignoranti più ignoranti dovrebbero sapere, ovvero che tra il nazifascismo e il comunismo  ci sono differenze abissali e distanze incolmabili: invece, in certe propagande becere non solo di destra, le due dottrine sono diventate la stessa cosa. (S.V.)
“Il nazismo è una cosa che è stata inventata in Germania negli anni ’20 e vent’anni dopo è finita.
Nel 1945 i capi nazisti sono morti tutti (o quasi ndr), chiunque era stato nazista si affrettò a buttare via il distintivo e a giurare che lui era stato iscritto al partito per obbligo e il nazismo lì è finito.
Il nazismo di per sé è il cosiddetto regime nazista, il cui scopo fu di rendere potente la Germania e sterminare gli ebrei, scopo dichiarato fin dall’inizio. E’ stato quello.
Tanto che se voi trovate oggi uno che dice io sono nazista è inutile chiedergli “Ma Hitler ti sta simpatico?“, perchè se uno è nazista, Hitler gli sta simpatico.
E il nazismo ebbe come simbolo la svastica e la svastica oggi vuol dire quello, se qualcuno oggi si volesse mettere una svastica all’occhiello starebbe a dire che egli è per la dittatura, il militarismo, lo sterminio degli ebrei, ecc.
E il fascismo?
Il fascismo è nato nel 1919 e nel ’45 è morto. E’ durato poco più di vent’anni anche lui.
Ma in questo caso è morto il fascismo ma non sono spariti i fascisti, l’Italia era ancora piena di fascisti ed è tutt’ora piena di fascisti.
Perchè il regime ha governato il Paese per lungo tempo con un consenso diffuso, anche se non generalizzato. Ha fatto delle cose che gran parte del Paese voleva, e nella memoria delle famiglie italiane ci sono oggi ancora sia memorie di partigiani antifascisti che di fascisti.
Dopo il ’45 c’è il neo-fascismo, che è un’altra cosa.
E infatti se domandate a qualcuno, anche nel vostro quartiere, se sono fascisti e Mussolini gli sta simpatico la risposta è ovvia, perché essere fascisti significa identificarsi col regime di Mussolini.
E il fascio littorio è il simbolo di quel regime, di quei valori, che sono: l’Italia deve essere forte, potente, unita, non deve avere partiti che litigano tra loro, non ci devono essere giornali contro il regime, ecc. era una roba che piaceva a un sacco di gente.
Il fascismo è quello.
Ma il comunismo, (lunga pausa) ammettiamo pure che sia finito anche lui, che nel mondo di oggi non lo si veda come una forza organizzata e attiva, come un ideale preciso, con una cultura precisa e diffusa, ammettiamolo pure.
Il comunismo è nato all’inizio dell’Ottocento: nel 1848 esce il libro di Marx che comincia con le famose parole “Uno spettro si aggira per l’Europa”: e cioè, i padroni, i ricchi, hanno i brividi; perchè si sono accorti che i loro operai non si accontentano più di lavorare e essere sfruttati ma si stanno organizzando e vogliono qualcosa. Vogliono cambiare il mondo.
Il comunismo quindi comincia in quegli anni e dura fino a ieri….150 anni.
Il comunismo è esistito in tutti i Paesi, nel senso che in tutti i Paesi del mondo ci sono state persone che dicevano “Io sono comunista“, ci sono state organizzazioni e partiti comunisti.
Nella grande maggioranza dei Paesi non sono mai andati al potere, sono sempre stati perseguitati, essere comunisti voleva dire rischiare la galera o molto peggio.
Dopodichè, i partiti comunisti sono andati al potere in molti altri Paesi, per primo in Russia nel 1917 e poi dopo la Seconda Guerra mondiale del ’45 in molti altri Paesi, e non c’è alcun dubbio che al governo siano stati disastrosi.
Non c’è nessun dubbio sul fatto che i comunisti dovunque siano andati al potere abbiano messo in piedi dei regimi fallimentari.
Nell’Unione Sovietica è stato messo in piedi un governo assassino e omicida, che ha dato molte cose: molta più eguaglianza ma anche molta retorica vuota, propaganda insopportabile e molta violenza omicida.
Stalin incarna un comunismo al potere che nei suoi anni ha fatto più morti di quelli che ha fatto Hitler. Certo, ma il comunismo è quello?
Vallo a dire a chi organizzava gli scioperi nell’Italia appena unita di Vittorio Emanuele II che il comunismo sono i campi di concentramento, vallo a dire a quelli che si sono fatti ammazzare
in tanti Paesi lottando contro il colonialismo per esempio e pensando che il comunismo fosse una cosa meravigliosa.
Erano degli illusi? Può darsi.
Però essere comunista per la stragrande maggioranza della gente che per 150 anni lo è stata ha voluto dire: noi sogniamo un mondo migliore.
Non un mondo dove noi marciamo tutti inquadrati e invadiamo l’Etiopia o la Polonia ma un’altra cosa.
Un mondo dove sono tutti fratelli, tutti uguali, ecc.. era un’utopia ed erano degli illusi?
E’ probabile.
Quando hanno avuto la possibilità di applicarlo hanno fatto dei disastri? Verissimo; dopodichè la differenza mi pare evidente rispetto al fascismo e al nazismo.
E se uno ignora questa differenza ignora la Verità.
Perchè la verità è che tu non puoi dire che essere comunisti è come essere fascisti o nazisti.
Sono due cose diverse.”
Alessandro Barbero

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguimi su Facebook