Ricordo di Antonino Agostino, della moglie e di un bimbo mai nato
Antonino Agostino, agente di Polizia alla questura di Palermo, Il 5 agosto 1989 si trovava a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima ed incinta di due mesi per festeggiare il compleanno di sua sorella, nella casa di famiglia. Nei pressi dell’ingresso un gruppo di sicari in motocicletta arrivato all’improvviso cominciò a sparare sui due. Agostino venne colpito da vari proiettili, mentre sua moglie , raggiunta da un solo colpo, cercò di strisciare per terra per avvicinarsi al marito morente. I genitori di Agostino, uditi gli spari, uscirono per soccorrere il figlio e la nuora ma li trovarono già morti. Quel giorno, Agostino non portava armi addosso. Sul caso di Agostino è stato detto di tutto e sono state percorse varie piste, da quella iniziale di un’improbabile “pista passionale”, a quella di un’indagine legata a Falcone e allo sventato attentato dell’Addaura, a quella di una pista interna ai servizi segreti, in cui sarebbero stati coinvolti colleghi di Agostino presumibilmente legati alla mafia. Addirittura si dice che anche Totò Riina cercò, senza risultato i colpevoli del delitto. Il padre Vincenzo ha giurato che non si taglierà più la barba fino a quando non gli diranno perché sono stati uccisi suo figlio, sua nuora e il nipotino che ella teneva ancora in grembo e non si conosceranno i nomi degli assassini. E ancora oggi continua a coltivarla e a manifestare, assieme alla moglie un non comune impegno civile.
( 28° anniversario)