Ricordo di Augusta Schiera, la mamma dell’agente Agostino
L’ho incontrata tante volte in tante manifestazioni antimafia, sempre accanto al marito, sempre con un incancellabile velo di tristezza negli occhi, sempre con la sua testarda presenza e con la sua ostinata voglia di sapere perchè fosse morto suo figlio, sua nuora e il feto di due mesi che portava in grembo. La stessa determinazione che stava dietro gli occhi di Vincenzo, con il quale era possibile scambiare qualche parola in più. La sua sete di giustizia non ha trovato ancora risposta, diversamente da quella di Felicia Bartolotta Impastato che, dopo 22 anni di attesa ha visto condannare gli assassini di suo figlio. Il mio cordoglio a Vincenzo Agostino e l’invito a continuare la sua battaglia. Augusta gli rimarrà sempre accanto. (S.V.)
Il suo grido di giustizia resta forte “anche oltre la morte”
Una “madre coraggio” che già con il solo sguardo trasmetteva forza e determinazione chiedendo giustizia per “Nino e Ida”. Così può essere ricordata Augusta Schiera, madre di Antonino, l’agente ucciso a colpi di pistola dai killer di Cosa nostra (due sicari in motocicletta), il 5 agosto 1989, assieme a sua moglie Ida Castelluccio (incinta).
Stamattina, all’alba, si è spenta, all’età di 80 anni a causa di un male incurabile che negli ultimi tempi l’aveva colpita.
Assieme a suo marito Vincenzo era diventata un simbolo che per trent’anni ha girato l’Italia intera chiedendo di sapere il perché di quell’omicidio efferato, commesso davanti ai loro occhi, ad appena un mese e quattro giorni dal loro matrimonio. Un caso in cui non sono mancati i depistaggi, con le indagini che sono state archiviate e riaperte più volte, senza che si sia riusciti ad arrivare ad un processo. Ad indagare oggi è la Procura generale di Palermo che ha avocato l’indagine dopo l’opposizione della famiglia di Agostino alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Proprio in questi mesi sono attese novità per decidere sull’inchiesta aperta nei confronti dei boss Antonino Madonia e Gaetano Scotto. Oggi più che mai il grido di verità coinvolge tutti e restano nei cuori le parole della stessa Augusta.
“Il giorno che si sono sposati ero la donna più felice del mondo – ricordava alla trasmissione “L’altrastoria”, su Radio In 102 qualche anno fa – Una serenità che poi sfuma quando li hanno uccisi in riva al mare. Quel mare che Nino tanto amava. E il dolore per mio figlio non si calmerà mai. Ho atteso in vano le risposte. E fino ad oggi non è accaduto niente. Ma ci sono i miei figli ed i miei nipoti, che mi hanno già detto che loro continueranno sempre questa richiesta di giustizia. Della loro esistenza ringrazio Dio. Io non posso morire senza giustizia. La spero, la voglio. E, se dovessi morire senza, ho già detto ai miei figli di scrivere: ‘Qui giace Schiera Augusta, mamma dell’agente Antonino Agostino. Una mamma in attesa di giustizia anche oltre la morte'”. Accanto a lei, come sempre, c’era Vincenzo, con la sua lunga barba bianca che ha promesso di non tagliare più fino a quando non otterrà giustizia per suo figlio, per la sua famiglia, per la nuora Ida e per un figlio mai nato. Onorare Augusta significa rinnovare l’impegno di ognuno affinché, finalmente, si arrivi ad una verità su questo duplice omicidio.
di Aaron Pettinari pubblicato su Antimafia Duemila: 28 Febbraio 2019
Foto © Ansa/Franco Cufari