RICORDO DI UN AMICO: GUIDO ORLANDO
Sembra ieri e già sono passati nove anni dalla sua morte. Una storia, quella di Guido, che non si può staccare dalla sua inseparabile macchina fotografica, con la quale documentava i nostri momenti, la nostra vita, le nostre iniziative. Una storia che parte da lontano, da quando, negli anni 70, esponeva in piazza, in alcuni tabelloni, con le foto della speculazione edilizia a Calarossa, incurante del fatto che, tra le persone sotto accusa, c’era anche suo padre. Quella della rottura familiare non è stata una caratteristica solo di Peppino Impastato, ma di gran parte della nostra generazione, che si è trovata a vivere valori diversi da quelli ereditati dai nostri padri.
Guido diede il suo contributo al Circolo OM, un’esperienza che cercò di avvicinare al teatro, soprattutto al teatro politico, i giovani di Terrasini, e poi fu uno di coloro che parteciparono alla nascita e alle attività di Radio Aut assieme a Peppino Impastato e ai suoi compagni. Appartengono a Guido le poche fotografie scattate a Peppino dentro la Radio e, in una di esse Guido e Peppino sono insieme, quasi in un confronto tra le loro solitudini.
Da allora non ha mai smesso di mettere il suo impegno al servizio del cambiamento della sua terra: negli anni ’90 partecipò assieme a suo fratello Ambrogio, al Gruppo Verde di Terrasini, un’esperienza politica ambientalista che riuscì a mettere in crisi l’intero sistema di potere locale, sino a far dimettere in blocco chi ne faceva parte.
Se fosse vissuto in un altro ambiente avrebbe avuto ben altre possibilità per mettere a frutto le sue grandi capacità di fotografo: alcune sue immagini che si possono trovare sul sito “Colori di Sicilia”, e non solo quelle su Terrasini, costituiscono una preziosa documentazione di angoli, gente, tradizioni, momenti di tutto quello che appartiene alla nostra gente e che spesso, con il tempo, rischia di perdersi nella memoria: Guido ha saputo salvare queste immagini.
E appartiene a Guido la creazione del sito www.peppinoimpastato.com, che per più di un decennio è stato il punto di riferimento, d’informazione, di contatto di tutto quello che si organizzava o si pensava negli ambienti della sinistra alternativa, soprattutto nei confronti di tutti quei giovani che hanno visto in Peppino un esempio e un modello. Purtroppo alcuni incapaci sono stati capaci solo di scippare il sito a chi lo aveva portato avanti e di farlo morire. Uno dice: ma come, essere compagni significa mandare avanti lo strumento e l’eredità che ci ha lasciato un compagno. E invece…. E’ un’attività che Guido aveva condotto con ostinazione, assieme a chi scrive, nel proposito di andare oltre le divisioni che ci hanno caratterizzato: “Io sto con chi lavora”, diceva sempre, rifiutando di schierarsi e partecipando alle iniziative in nome di Peppino, indipendentemente da dove provenissero. E’ questo che ancora oggi, nove anni dopo la sua morte, ci dà la misura della distanza che esiste tra lui e altri che sono stati suoi compagni.
Negli ultimi anni abbiamo portato avanti un progetto di recupero della memoria di Peppino attraverso la sbobinatura, condotta puntigliosamente, e la pubblicazione delle trasmissioni di Radio Aut, di cui sono usciti due volumi e altri piccoli libri di documentazione fotografica, come “Tre anni con Peppino”.
E’ rimasto incompiuto il lavoro di sbobinatura delle ultime trasmissioni di Radio Aut, “La Stangata”.
Guido è stato anche, il creatore e il direttore della collana “Fiori di campo”, dell’editore Ottavio Navarra, con cui sono state pubblicate le poesie di Peppino, un “Tributo a Felicia” e un prezioso documento sul progetto di creazione della Radio dei poveri Cristi di Danilo Dolci del 1970.
E’ stato fortunato chi ha conosciuto quest’uomo di una sensibilità eccezionale, di una dolcezza incredibile, di una coerenza lineare e limpida, di una professionalità e di una tecnica che appartiene solo ai maestri dell’immagine. Forse la vita non gli ha dato tutto lo spazio che egli meritava, ma chi gli è stato vicino conosce chi era e cosa valeva.
E’ pronto da alcuni anni, in attesa dell’OK della famiglia , un libro, da me curato , del quale posso inviare il file a chi me lo richiede, con le poesie di Guido, tra le quali ho scelto questa:
Vaghiamo ai confini del mondo
come bestie rare in uno zoo umano
un giorno pagheranno per vederci
il futuro è nelle loro mani
ma l’infinito è nelle nostre menti
loro preparano banche atomiche
in cui fare prelievi di radioattività
noi prepariamo coscienze colme d’amore
che però non riescono ad amare
Forse solo la solitudine
sarà la vincitrice del concorso per il futuro
tante anime sole in ogni punto del mondo
a guardare dentro se stesse
per trovarvi solo se stesso che ti guardi:
un bimbo può raccogliere un fiore!
L’unica soluzione
è che non esiste nessuna soluzione
in quanto non esiste nessun problema:
ma anche questo non può essere vero!
Di’ oggi quello che puoi negare domani
poiché tutto può essere affermato
così come tutto può essere negato.