Stanchi
Stanchi
delle ruberie dei politici,
delle angherie dei mafiosi,
delle villanie dei soprastanti,
della superbia dei dirigenti,
degli agguati dei vigili urbani,
delle file agli uffici postali,
dei diamanti al collo delle signore,
delle graduatorie manipolate,
dei depistaggi degli inquirenti,
delle sentenze aggiustate,
delle vacanze rapinate,
dei venditori di trappole,
degli abusivi che la fanno franca,
del voto dei professori,
delle ricette dei dottori,
dell’ignoranza dei parlamentari,
di tutti coloro che paghiamo
con o senza divise e galloni,
dell’obbligo del vestito nuovo,
delle feste patronali,
delle preghiere abituali,
dello schermo serale,
del mercato globale,
del pasto precotto,
di latte e biscotto.
dei prezzi che lievitano,
del sogno che ci manca,
dei sogni che si sgonfiano.
Stanchi e senza speranza di rigenerazione.