Una lettera di un lavoratore
Ricevo molte email di gente che in passato ha avuto tanta voglia di lottare, ma che si ritrova scornata, senza lavoro, senza speranze nè prospettive in una mefitica palude in cui tutto è omogeneo, tutto affonda sistematicamente e su tutto si richiude un tetto di melma. Quella che pubblico è di un lavoratore di un’importante azienda siciliana rimasta per più di un anno senza dirigenza e dove recentemente il presidente Crocetta ha nominato come direttore un suo amico che ha lasciato scorrere tutto come prima. Possibile che in questa terra non ci sia nulla da fare? Possibile che dobbiamo rinunciare anche alla speranza che qualcosa possa cambiare?
Caro Salvo,
dopo un periodo di riflessione personale
sono arrivato a questa conclusione…..
l’Azienda ha cambiato governance,
ma all’infuori dello stipendio puntuale
il sistema è sempre identico,
appalti agli amici
assunzioni alle officine con figli di fornitori
straordinario agli amici ecc….
Abbiamo fatto il nostro dovere
sia come lavoratori sia come cittadini onesti
ma nessuno…dico nessuno
vuole mettere mani sul malaffare dell’ Azienda
Che dirti? aspettiamo gli eventi
in quanto non si può lottare contro i mulini a vento
se no si esce pazzi
è tutto il sistema marcio
ma nessuno vuole metterci le mani
per sgominare il malaffare.
La Sicilia è mafia non c’è altro da dire.
(g.t.)
12-8-2016