Vandalizzato a Riace il murale di Peppino Impastato
A Riace alcuni balordi sembrano avercela proprio con Peppino Impastato. Nel paese di Mimmo Lucano, già “modello d’accoglienza”, è stata votata, ma guarda un po’, un’amministrazione comunale leghista che, tra le sue prime cose, come se non ci fosse altro da fare, fece rimuovere un cartellone su Peppino Impastato, quasi si trattasse di una cosa pornografica o di un oltraggio al paese. Adesso, i soliti guerrierini , nella notte del 30 ottobre hanno eroicamente coperto con vernice bianca un murales all’ingresso del paese, che raffigurava Peppino Impastato, nato per iniziativa di Francesco Cirillo e realizzato dall’artista Giusy Marruzzo.
Cirillo ha dichiarato: “Non è mai successo a Riace che un murale venisse distrutto ma anche soltanto scalfito. È il clima d’odio messo in atto dall’ormai ex sindaco Trifoli che ha spinto qualcuno a fare questo gesto. L’ultimo atto del sindaco Trifoli, fu quello di inventarsi un regolamento per i murales, con tanto di commissione da lui stessa presieduta, che avrebbe dovuto autorizzarli. E’ dal 2009 che a Riace, grazie a Mimmo Lucano, è partito l’input per i murales e sono decine gli artisti che gratuitamente sono venuti qui per realizzare le proprie opere”.
Va notato che Trifoli è stato dichiarato ineleggibile e quindi decaduto, nell’ottobre scorso, dalla corte d’appello di Reggio Calabria poiché da dipendente a tempo determinato del Comune non aveva diritto all’aspettativa per motivi elettorali e da vigile urbano non avrebbe neanche potuto candidarsi . Per sua iniziativa a Riace, “paese dell’accoglienza”, venne rimosso , tra i tanti, un murales che raffigurava un ragazzino di colore con la maglietta rossa di “Radio Aut” e una scritta che ricordava i 100 passi , quelli del film che rese famoso Peppino
Anche Mimmo Lucano ha detto: “Giuseppe Impastato, accoglienza e umanità sono l’incubo delle destre e delle mafie….. l’episodio di stanotte ….è l’ennesima dimostrazione che uguaglianza sociale e ideali politici di opposizione fanno paura alla mafia e a certi ambienti calabresi. Più o meno la stessa cosa avvenuta negli ultimi anni, quando l’amministrazione comunale ha tolto il cartellone ‘Riace paese dell’accoglienza’ e il cartellone con disegnato un Peppino Impastato ‘nero’, simbolo dell’accoglienza e allo stesso tempo della lotta alle mafie….quello di Peppino Impastato, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, le destre e la sopraffazione è un messaggio che ancora fa paura. Ma se devo essere sincero, non è il primo fatto inquietante che succede a Riace. Nelle ultime settimane, anche ai laboratori ci sono stati dei dispetti. Nulla di rilevante, ma non possiamo che constatare che la solidarietà per qualcuno è una minaccia”.”.